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Covid-19: i contagi aumentano. Adesso i giovani sono i più colpiti

Aumentano ancora i contagi per il Covid in Italia: sono 1.411 (contro i 1.367 di ieri) quelli registrati nelle ultime 24 ore, nuovo dato più alto dagli inizi di maggio. Sono 5 i morti, invece in calo rispetto ai 13 di ieri. I tamponi sono stati 94.024, ancora più del livello massimo di ieri, secondo i dati del ministero della Salute riportati dall’Ansa.

ANSA/GIUSEPPE LAMI © ANSA

I casi totali ammontano a 263.949, le vittime complessive a 35.463. Le persone attualmente positive sono ora 21.932, con un incremento di 1.179 in 24 ore. I guariti sono 206.554, 225 in più. I ricoverati con sintomi sono 76 in più (1.131), quelli in terapia intensiva diminuiscono di 2 unità (sono 67), aumentano invece di 1.105 i pazienti in isolamento domiciliare (20.734 il totale).

Il monitoraggio dell’Iss – “La maggior parte dei casi di contagio da Sars Cov-2 continua ad essere contratta sul territorio nazionale. Risulta importato da Stato estero il 20,8% dei nuovi casi diagnosticati nella settimana di monitoraggio, tuttavia si osserva rispetto alla settimana precedente un aumento di casi importati da altra Regione o provincia (dal 2,3% nella precedente settimana di monitoraggio al 15,7% nella settimana corrente)”. Si legge nel documento di monitoraggio dell’Istituto superiore di Sanità e del ministero della Salute per la settimana dal 17 al 23 agosto.

L’età mediana dei casi diagnosticati nell’ultima settimana è di 29 anni, confermando un trend in diminuzione. La circolazione avviene oggi con maggiore frequenza nelle fasce di età più giovani, in un contesto di avanzata riapertura delle attività commerciali (inclusi luoghi di aggregazione) e di aumentata mobilità. Si riscontra un cambiamento nelle dinamiche di trasmissione, con emergenza di casi e focolai associati ad attività ricreative sia sul territorio nazionale che all’estero, ed una minore gravità clinica dei casi diagnosticati che, nella maggior parte dei casi, sono asintomatici”.

“Anche in questa settimana di monitoraggio sono stati diagnosticati nuovi casi di infezione in tutte le Regioni e Province. Il 36% dei nuovi casi diagnosticati in Italia è stato identificato tramite screening, mentre il 32% nell’ambito di attività di contact tracing. I rimanenti casi sono stati identificati in quanto sintomatici (27%) o non è riportata la ragione dell’accertamento diagnostico (5%). Quindi, complessivamente, il 68% dei nuovi casi sono stati diagnosticati grazie allo screening e alla indagine dei casi con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti”.

“Sedici Regioni e province autonome hanno riportato un aumento nel numero di casi rispetto alla settimana precedente che non può essere attribuito unicamente ad importazione da stato estero. Sebbene il numero in molte Regioni e province rimanga contenuto, in altre realtà regionali continua ad essere segnalato un numero elevato di nuovi casi e si osserva un diffuso trend in aumento. Questo deve invitare alla cautela in quanto denota che in alcune parti del Paese la circolazione di SARS-‐CoV-ð2 è ancora rilevante”.

Sono 1374 i focolai attivi di cui 490 nuovi, entrambi in aumento per la quarta settimana consecutiva (nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 1077 focolai attivi di cui 281 nuovi). “Questo comporta un sempre maggiore impegno dei servizi territoriali nelle attività di ricerca dei contatti. I servizi territoriali sono riusciti finora a contenere la trasmissione locale del virus ma, qualora dovesse persistere l’attuale trend di incidenza in aumento, le capacità di risposta di questi servizi potrebbero essere messe a dura prova”.  Per focolaio, si spiega, è intesa l’individuazione di 2 o più casi positivi tra loro collegati.

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