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COZZOLINO: «De Luca, Maradona? Bah! Io come Abbagnale, l’uomo dello sprint finale»

Era novembre 2014 quando fu deciso che le primarie regionali del Pd sarebbero slittate dal 14 dicembre al 11 gennaio. Un rinvio di un mese che ha dato inizio a una serie incredibili di rimandi che ha fatto appello prima alla volontà di organizzare meglio la coalizione (entreranno o non entreranno Partito Socialista e Italia dei Valori?), in seconda battuta a una domanda di semplicità e trasparenza, per poi incappare nelle problematiche dettate dalla condanna di De Luca per abuso d’ufficio.

Dal 11 gennaio le primarie furono fissate per il 1° febbraio e poi ancora per il 22 febbraio seguendo il volere dei componenti della direzione del partito attraverso una votazione tramite email. La motivazione ufficiale del – badate bene – quarto slittamento? Secondo il Presidente della Commissione Antonio Amato vanno ancora risolte problematiche di natura organizzativa legate al reclutamento di presidenti e scrutatori di seggio nelle aree interne della Campania. Evidentemente due mesi non sono bastati. Ci si augura che questo nuovo appuntamento non faccia eco ai precedenti e che quelli che prolungavano e prolungavano sperando in novità eclatanti di entrate e uscite si siano finalmente acquetati.

A chi voleva mandare a casa “docilmente” Vincenzo De Luca, invocando i drammi della Legge Severino, il candidato ha risposto con tenacia, difendendo la sua posizione e i risultati raggiunti per il comune di Salerno: «Sono l’unico candidato che parla per ciò che ha fatto e non per ciò che promette”. Un De Luca tutt’altro che arrendevole, arrivato persino a paragonarsi a una divinità delle nostre parti: “Ritirarmi? Sarebbe come far uscire Maradona durante la finale di Champions».

Chi grida battaglia e chi, invece, rivendica l’unità del partito giudicandola come la sola carta vincente delle primarie: «Non si viene a capo delle tante sofferenze di questa Regione senza un grande, unito e forte Partito Democratico» ha dichiarato un altro candidato, Andrea Cozzolino, deputato europeo del Partito Democratico dal 2009. Una storia personale e politica che lo ha visto tra i fondatori dell’Associazione degli studenti napoletani contro la camorra negli anni ’70, per poi entrare a far parte della FGCI diventando Segretario della Federazione di Napoli prima e del Mezzogiorno poi. Da dirigente del Pci, Cozzolino partecipò attivamente alla formazione del Pds e successivamente dei Democratici di Sinistra nella cui lista è stato eletto nel 2000 al Consiglio Regionale della Campania.

Nient’affatto una carriera da uomo delle seconde file, eppure Andrea Cozzolino ha voluto paragonarsi – in risposta all’ardire calcistico di De Luca – all’Abbagnale della situazione giustificando così la scelta: «Perché Abbagnale è l’uomo dello sprint finale, l’uomo che ci ha regalato delle vittorie splendide». Insomma, non sarà Maradona, ma alla vittoria ci pensa, anche se – a suo dire – sarebbe necessario farla coincidere  con l’unità del Partito, da preservare: «Per quanto ci riguarda oltre che a vincere pensiamo solo a come unire tutto il nostro partito». E “insieme” pare essere la parola d’ordine della sua candidatura, con quel video di LeBron James (il Maradona del Nba per intenderci) intitolato proprio “Together” a fare da spot.

Questo quindi il carattere messo in campo dal deputato. E il programma? Quali saranno i primi goal o canestri (come preferite) giocati dal politico? Andrea Cozzolino ne ha parlato intervistato da Samuele Ciambriello, durante la trasmissione “Dentro i fatti”: «Prima di tutto, non perderò neppure un euro dei soldi comunitari e comincerò a smantellare i quattro milioni e mezzo di eco balle che sono stati sul nostro territorio, fino ad avere un ambiente più sano, quindi bonificare quelle terre ferite da una cattiva gestione degli anni passati». Fondi europei e ambiente, dunque, alla base del suo programma politico che promette, inoltre, di «far funzionare cose semplici che funzionano in ogni parte d’Italia, dai trasporti a una qualità di sanità nuova».

Non poteva non arrivare la domanda circa i 400 milioni di euro che – parola di Stefano Caldoro –  saranno spesi nei prossimi mesi a fronte dei soldi messi in campo negli ultimi quattro anni: «In questi quattro anni – ha commentato Cozzolino – Caldoro ha utilizzato un programma di 6 miliardi e 8 e ne ha spesi solo 2 miliardi e 4 e dunque la Campania alla fine del 2015 sarà la prima regione a non aver utilizzato in Europa i fondi comunitari. Siamo primi» ha aggiunto ironicamente Cozzolino pensando, piuttosto, a una Campania ultima in classifica. Una Regione, dunque, la Nostra, che, a seconda delle prospettive, aziona la macchina del tempo passando da mezzanotte a prima di mezzanotte, e viceversa, come ci dice quel “da Cenerentola a orgoglio” rivendicato dal Capogruppo di Forza Italia, Gennaro Nocera.

Appuntamento, dunque, al 1° marzo, dalle ore 8.00 alle 21.00, con le Primarie Regionali del Pd a cui, come ha ricordato Cozzolino, «possono partecipare tutti, anche gli immigrati se sono residenti in Italia muniti di permesso di soggiorno, e i ragazzi e le ragazze che abbiano compiuto i sedici anni di età». Se deve essere unità, che sia la più ampia possibile.

 

 

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