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Davos, World Economic Forum 2022 al via: tanti i temi, al centro il sostegno all’Ucraina

Si apre oggi a Davos il Forum economico globale, che andrà avanti fino a giovedì. Al centro dell’appuntamento economico più importante dell’anno, che torna nella cittadina della Svizzera tedesca dopo oltre due anni di Covid e l’edizione 2021 cancellata, ci sono diverse emergenze: dalle pandemie all’economia in crisi, dalle guerre al clima. Il conflitto russo in Ucraina, in particolare, è uno dei temi di cui si discuterà di più, con il World Economic Forum che vuole dimostrare il suo sostegno al Paese e la sua condanna nei confronti di Mosca.

Il vertice, dal quale sono stati esclusi i russi, si apre con l’intervento in collegamento video del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, seguito da una sessione dal titolo “Spirito di resilienza: voci ucraine” a cui partecipano la vice premier e ministra dell’Economia ucraina Yuliia Svyrydenko e la parlamentare ucraina Yvhenia Kravchuk. Ma sono decine le sessioni in cui si discute della guerra. Incontri sul conflitto si tengono anche al casinò, che ospita la “Casa Ucraina”, mentre a pochi metri si trova la “Casa dei crimini di guerra russi”, dove è stata allestita una mostra fotografica e video che denuncia l’aggressione russa. E il sostegno all’Ucraina si respira anche al Media Village, dove vengono distribuite le copie del Time Magazine dedicate a quest’edizione del Forum: il titolo della copertina è “Di nuovo insieme” e accanto si legge “Ciò di cui l’Ucraina ha bisogno”, con la foto di Klaus Schwab, fondatore e presidente esecutivo dell’evento, che indica la strada ad alcuni leader, come il cancelliere tedesco Olaf Scholz e la presidente della Commisione Ue Ursula von der Leyen.

Ma, come ha spiegato Schwab nei giorni scorsi durante la presentazione online, i temi del Forum sono anche altri. “Sarà un summit centrato sul clima e sulla transizione energetica“, ha detto. La Davos di quest’anno, ha aggiunto, “è densa di conseguenze e arriva in un momento storico cruciale, come mai prima d’ora“. Con una serie di circostanze politiche, economiche e sociali “senza precedenti”. Il titolo dell’appuntamento è: “La storia a un punto di svolta: politiche governative e strategie di business”. Il programma prevede sei pilastri tematici: promuovere la cooperazione globale e regionale; assicurare la ripresa economica e dare forma a una nuova era di crescita; costruire società sane ed eque; salvaguardare il clima, il cibo e la natura; guidare la trasformazione industriale; sfruttare il potere della Quarta Rivoluzione Industriale. Si parla, quindi, di cambiamento climatico, ma anche dell’impennata dei prezzi dell’energia e della minaccia di una crisi alimentare mondiale. E poi della parità di genere, delle diseguaglianze, della necessità di creare posti di lavoro che siano anche correttamente retribuiti. L’appuntamento è anche l’occasione per le diplomazie di affrontare in segreto questioni delicate.

Al Forum sono presenti oltre 50 capi di Stato e di governo, tra cui il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente israeliano Isaac Herzog, il premier spagnolo Pedro Sanchez, il premier olandese Mark Rutte, oltre alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e a numerosi commissari, fra cui quello all’Economia Paolo Gentiloni. Ci sono anche la presidente della Bce Christine Lagarde, l’inviato speciale per il clima del presidente Usa John Kerry e il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. L’Italia è rappresentata da 4 ministri: Daniele Franco (Economia), Roberto Cingolani (Transizione ecologica), Enrico Giovannini (Infrastrutture e mobilità sostenibile) e Vittorio Colao (Innovazione tecnologica e transizione digitale). Tra i manager italiani partecipano Andrea Illy (Illycaffè), Silvia Merlo (Saipem), Paolo Merloni (gruppo Ariston), Stefano Scabbio (gruppo Manpower), Domenico Siniscalco (Morgan Stanley), Andrea Sironi (Generali), Francesco Starace (Enel). (Skytg24)

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