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De Magistris e il presenzialismo di un sindaco sospeso

Luigi De Magistris non ne vuole sapere di lasciare la poltrona di sindaco. Nonostante sia arrivata per lui una sospensione di diciotto mesi, per cui è stato chiamato a farsi da parte, la sua assenza ancora non è stata notata. Il sindaco sospeso è, infatti, presente a ogni evento e ogni iniziativa che si svolge in città. «Se mi sospendono, tornerò a fare il sindaco tra i cittadini, tornerò per le strade», era stata questa la dichiarazione dell’ex magistrato, nelle ore successive alla sua condanna.

Di abbandonare la scena non se ne parla. Basti vedere la sua agenda degli ultimi giorni, per rendersi conto quanto De Magistris non abbia alcuna intenzione di lasciare la carica di primo cittadino e sia intenzionato a lottare con tutte le sue energie, per tornare a esserlo in modo ufficiale. E così non ha voluto rinunciare all’invito dell’Adep, associazione dei liberi professionisti, al loro convegno, dove gli è stato assegnato il discorso di benvenuto. Poi ha partecipato al meeting per la pace che si è tenuto in Piazza Plebiscito. Non si è voluto perdere l’evento a San Domenico Maggiore organizzato per il Forum delle culture. E non ha rinunciato nemmeno all’apertura della mostra “Fragile” al museo Pan, dedicata a Giancarlo Siani. Tra un evento e l’altro è riuscito anche a passare per Palazzo San Giacomo, dove ha deciso di fermarsi per qualche ora. Vanno aggiunte poi le presenze, che sta collezionando, nei vari salotti televisivi. La maratona del sindaco sospeso non terminerà qui, lui stesso ha ribadito l’intenzione a continuare i suoi “lavori”: «Farò tante cose, ma a sorpresa, dovranno essere bravi a trovarmi».

La scelta di De Magistris di non abbandonare ma attirare a sé i riflettori, sembra essere quasi una provocazione. Una provocazione verso chi, come lui dice, ha voluto bloccare il suo lavoro. Una provocazione che non vuole far morire la polemica, da lui stesso innescata, sulla sua condanna e di conseguenza sulla sua sospensione. Una provocazione che potrebbe somigliare anche a un inizio di campagna elettorale, poiché è stato lui a dichiarare di essere pronto a ricandidarsi alle prossime elezioni del 2016.

La questione del sindaco sospeso s’infittisce adesso di altri interrogativi. Fino a che punto può spingersi De Magistris come semplice cittadino? Chiaramente oltre l’incarico di sindaco, non gli è stata levata anche la libertà di parola. Quindi, seppur in modo provocatorio, evitando toni diffamatori, può continuare a rilasciare dichiarazioni sulla sua vicenda giudiziaria e su questioni pertinenti alla città. Il problema sorge laddove la parola gli è data in qualità di sindaco, seppur sospeso, quasi come se avesse ancora un potere istituzionale. Potere che dovrebbe avere, invece, Tommaso Sodano, suo sostituto. E che, presenziando a ogni evento, continua a conservare anche ufficialmente, De Magistris.

Questo è il motivo per cui gli animi dell’opposizione si stanno inasprendo ancora di più. Angelica Saggese, senatrice del PD, possibile candidata alle prossime primarie per le regionali, ha invitato il Prefetto, il Ministro dell’Interno e il Procuratore capo della Repubblica, a intervenire per risolvere questa situazione. Ha chiesto, infatti, che a De Magistris gli sia levata la dimora a Napoli, per evitare che le sue continue provocazioni, danneggino ulteriormente le istituzioni. Ignazio Messina, Italia dei Valori, continua a sollecitare le sue dimissioni. Amedeo Laboccetta, vice coordinatore campano di FI, ha richiesto alla Procura un’indagine per accertare se l’ex magistrato stia ancora usando l’auto comunale.

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