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DIAMO UN CALCIO ALL’INDIFFERENZA, FESTA A POGGIOREALE TRA DETENUTI E GIORNALISTI

Continua l’iniziativa che fonde sport e sociale al carcere di Poggioreale, “Diamo un calcio all’indifferenza” il triangolare di calcetto organizzato dall’Associazione La Mansarda di Samuele Ciambriello. Dopo il grande successo della partita di Calcio a 5 tra una selezione di detenuti di Poggioreale e le vecchie glorie del Napoli (ai quali si era aggregato anche il fratello di Maradona, ndr), il triangolare è proseguito oggi con la seconda partita. Tra le mura del carcere, nel campetto allestito per i detenuti, si sono affrontati una selezione di detenuti da differenti padiglioni e giornalisti sportivi capitanati dal Presidente dell’Ussi (Unione Stampa Sportiva Italiana) Campania, Mario Zaccaria.

Così il Presidente dell’Associazione che ha dato vita a questa bella mattinata di sport, Samuele Ciambriello: “Ringrazio l’Unione Stampa Sportiva Italiana per aver contribuito con la loro presenza attiva a realizzare questa intensa e importante giornata di solidarietà organizzata con lo scopo di porre al centro dell’attenzione le persone ristrette come parte integrante della società che, dunque, non va emarginata e a cui va fatto sentire il nostro appoggio e la nostra presenza”. Alle dichiarazioni di contenuto etico e morale ha fatto anche seguito un momento di ilarità con la battuta che ha riguardato il risultato delle due partite: “I giornalisti sono riusciti a pareggiare con il padiglione Milano del carcere ma non hanno potuto spuntarla con il padiglione Napoli. Napoli ha vinto con un bel tre a uno!”.

L’iniziativa sociale che ha visti coinvolti i colleghi della stampa locale ha avuto come scopo l’integrazione sociale di quanti oggi scontano pene importanti in carcere. L’indifferenza deve stare lontana, deve essere sconfitta perché la vita ha un valore immenso che non merita di essere calpestato.
“È un’iniziativa che permette di far fare esercizio fisico  ai detenuti ma soprattutto che consente loro  di distrarsi”. Importantissimo il parere di Gianluca Monti, collega giornalista della Gazzetta dello Sport, in campo come gli altri per combattere l’indifferenza. “C’è tanta voglia da parte mia e dei miei colleghi di capire cosa succede all’interno di Poggioreale a quanti restano in carcere a dover scontare pene molto pesanti. Mi ha fatto tanta impressione parlare con alcuni di loro e mi ha toccato molto. Una seconda occasione? È sicuramente d’obbligo perché il carcere deve essere un’esperienza rieducativa altrimenti la semplice pena o punizione non serve a nulla”.
In campo anche Pierpaolo Petino, collega giornalista, che aveva già partecipato ad un’iniziativa simile negli anni scorsi: “Sicuramente il piacere di poter dare un segno d’apertura a queste persone – ha commentato -. Credo nella certezza del diritto e nelle pene ma trovo aberrante e inumana la pratica della  custodia preventiva. Il carcere di Poggioreale fino a qualche mese fa era invivibile, adesso pare che le cose siano cambiate, ma la carcerazione preventiva è disumana. Preferisco un colpevole fuori che un innocente dentro”.

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