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Due giorni sul carcere all’Ex Opg ‘je so pazz di Napoli

Si è svolta, nella serata del 10 luglio, presso il centro sociale di Materdei, a Napoli, Ex Opg ‘Je so pazz, un’interessante iniziativa sul carcere e la detenzione. Proprio in quel luogo che prima era prigione, gli attivisti si occupano di volontariato carcerario e della questione carceraria nel suo complesso. Dopo la terribile mattanza di Santa Maria Capua Vetere e l’archiviazione delle indagini riguardanti la morte di otto detenuti del carcere Sant’Anna di Modena a seguito delle rivolte scoppiate nel marzo 2020, hanno sentito la necessità di confrontarsi con chi vive il carcere quotidianamente, con chi guarda in faccia i soprusi a cui le persone recluse sono spesso costrette.

Tra gli ospiti i familiari di uno dei coraggiosi detenuti che nel novembre scorso hanno firmato un esposto con il quale hanno denunciato le violenze arbitrarie subite durante le rivolte e le reali circostanze della morte di Sasà Piscitelli, deceduto dopo essere stato trasferito dal carcere di Modena a quello di Ascoli Piceno, senza essere mai soccorso né visitato. Atti omessi, dichiarazioni false, negligenza e incuria. Queste sono solo alcune delle cose che, ad ascoltare la loro voce tremante, percepiamo.

Ad opporsi fortemente all’archiviazione il Comitato Verità e Giustizia per le morti del Sant’Anna. La portavoce, Alice Miglioli, ci racconta del duro lavoro per raccogliere le testimonianze, costruire un dossier, finanziare una cassa di resistenza per i detenuti coinvolti, e per quelli che hanno avuto il coraggio di denunciare.

Quella di sabato è la seconda giornata dedicata al carcere del week end: durante i due giorni lo spazio sociale si è riempito di voci, di dibattiti, di musica e di condivisione. Perché è solo condividendo che si può costruire realmente un’alternativa. È per questo che parte del ricavato è andato a finanziare la Cassa di resistenza del Comitato.

Questo il messaggio trasmesso anche da Don Franco Esposito, Cappellano della Casa circondariale di Poggioreale e fondatore di Liberi di Volare Onlus, che offre un’alternativa reale alla detenzione, un realistico percorso di reinserimento lontano dalle sbarre.

Tra i relatori i Garanti campano e metropolitano di Napoli delle persone private della libertà personale Samuele Ciambriello e Pietro Ioia, che fin da subito si sono battuti per ottenere giustizia riguardo a quanto accaduto nel carcere sammaritano. Proprio il Garante regionale, denunciò, insieme all’Associazione Antigone, le violenze perpetrate ai danni dei detenuti, dopo le segnalazioni di vari familiari.

L’intenzione di tutti, costruire un’alternativa possibile, un mondo che possa fare a meno del carcere, che si renda conto dell’inutilità dell’istituzione così come è pensata, in termini sia di rieducazione che sicurezza.

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