Approfondimenti Economia e Welfare

ECONOMIA CIRCOLARE: COS’È, COME FUNZIONA E PERCHÉ CI CONVIENE

Ci vuole poco a trovare qualcosa che non funziona nel nostro Paese, però l’Italia fino allo scorso anno un bel primato europeo di cui vantarsi ce l’aveva eccome: essere al primo posto in economia circolare.
A quanto pare è d’obbligo parlare al passato perché secondo il Rapporto Circonomia 2023, presentato pochi giorni fa al Festival dell’economia circolare e della transizione ecologica, l’Italia è stata appena sorpassata dall’Olanda e non è più al vertice della classifica europea per quanto riguarda la capacità di utilizzare nel modo più efficiente le risorse naturali.

Su 17 indicatori analizzati, il nostro Paese rimane al primo posto solo per il tasso di riciclo sul totale dei rifiuti urbani e speciali prodotti, un risultato che non basta per cantare vittoria. Nonostante l’Italia continui a fare meglio di Germania, Francia e Spagna, si registra comunque una battuta di arresto che accorcia sempre più rapidamente le distanze, anche nella transizione energetica.
Il problema fondamentale è che non c’è una strategia. Spesso le buone pratiche italiane dipendono più da esigenze oggettive, dato che siamo per natura a corto di materie prime, che da un progetto ad ampio raggio per utilizzare queste stesse materie prime in modo sostenibile e vantaggioso.
Fra le aziende italiane che hanno scelto di investire nella sostenibilità, 2 su 3 riconoscono un ritorno economico maggiore, ma le imprese di questo tipo sono ancora troppo poche e risentono dei disagi di una normativa troppo complicata e della mancanza di competenze adeguate in azienda.
Si dovrebbe affrontare finalmente la questione da un punto di vista culturale, cominciando ad agire secondo la logica che una risposta determinata alla crisi ecologica è urgente e conveniente anche dal punto di vista economico.

Che cos’è davvero l’economia circolare? È innanzitutto un’opportunità per poter immaginare ancora una crescita e uno sviluppo futuri, che vadano oltre l’esaurimento delle materie prime.
È un sistema economico sostenibile che prevede il riutilizzo, la riparazione, il riciclo e la riduzione degli sprechi di risorse naturali.
Ci sono alcuni principi di base da seguire per inserirsi a buon diritto nell’economia circolare: le attività di produzione devono ridurre il loro impatto ambientale attraverso fonti e materiali rinnovabili o riciclati; ogni prodotto deve essere concepito in modo tale da essere facilmente riparato, rigenerato e aggiornato; più servizi e prodotti si possono condividere minori saranno i costi e le risorse impiegate; sono da privilegiare sempre il recupero e il riciclo delle materie prime e dei prodotti stessi.

Chi produce è certamente fra gli attori protagonisti dell’economia circolare, ma i consumatori hanno un ruolo altrettanto importante in questo processo “green”. Nel quotidiano sono tante le scelte che possono incidere positivamente sull’ambiente, come per esempio privilegiare prodotti riciclati/rigenerati o con packaging riciclati, fare la raccolta differenziata (correttamente), evitare il più possibile l’uso della plastica, compostare, liberarsi dell’abitudine al consumo frenetico di beni che non servono o che possono essere sostituiti con minore frequenza. Si comprano in modo compulsivo soprattutto i dispositivi elettronici ma per i vestiti non è tanto diverso. Per arginare il fenomeno per l’elettronica si cerca di allungare la vita di smartphone, pc e simili o di promuovere i prodotti elettronici rigenerati, mentre nel settore della moda l’evoluzione va verso politiche sempre più green che scelgono filiere controllate, prediligono il riciclo e il riuso, investono su nuovi materiali naturali. Anche in questo caso il consumatore deve fare la sua parte, bastano poche regole ma efficaci quando si va a fare shopping: comprare meno ma meglio; scegliere fibre naturali; lavare i capi a basse temperature; divertirsi a selezionare gli abiti vintage e di seconda mano più adatti alla propria personalità.

Negli ultimi tempi anche i social sono diventati più sensibili al tema della sostenibilità, infatti sono aumentati video e tutorial di artigiani che mostrano il loro lavoro con professionalità ed entusiasmo, promuovendo pratiche e principi in totale sintonia con l’economia circolare.
Il calzolaio Max Maiorino su TikTok ripara e rinnova scarpe e borse rovinate al grido di “Perché comprare se si può riparare?”. Secondo la sua filosofia “comprare e buttare ti fa spendere molti più soldi che non comprare qualcosa di qualità e andarlo a riparare. Quando compri e butti vai a inquinare sia per il prodotto in sé che diventa spazzatura ma anche per come è stato prodotto. Infine molti pensano che risparmiando su una scarpa e su qualunque prodotto comprato a basso costo la salute non ne risenta ma non è cosi perché per esempio una scarpa di qualità, a differenza di quelle che costano poco, è studiata per avvolgere bene il piede quindi evita problemi di salute come fastidi alle articolazioni e alla schiena”.
Su Facebook “Da Geppetta la falegnameria del mare”, invece, si può ammirare il connubio perfetto tra riciclo e arte attraverso i lavori di Monica Roberto, un’avvocata con la passione per la falegnameria, che raccoglie legni e piccoli oggetti abbandonati sulla spiaggia e li trasforma in pinguini, pescherecci, robot, sardine in scatola e tanto altro.

Rosalba Carchia

Potrebbe piacerti...