Cultura

EDGAR DEGAS : IL CELEBRE PITTORE DEI PADRI E NONNI NAPOLETANI

Edgar Degas è il pittore francese celebre per le ballerine ed è uno dei massimi esponenti dell’Impressionismo. Ma non tutti sanno che i suoi nonni paterni e suo padre erano napoletani. Degas era di  una famiglia originaria della Francia, trasferitasi a Napoli durante la Rivoluzione Francese, ma fu il nonno di Edgar, René Hilaire a dare origine al ramo napoletano del casato sposando una donna di Napoli, Aurora Freppa. Da uno dei figli, Lorenzo Auguste sposato con la francese Marie Celestine Musson, nacque Hilaire Edgard De Gas, che venne più volte a far visita ai nonni. Vissero nel Palazzo Monteleone Pignatelli in calata Trinità Maggiore, conosciuto nella vulgata popolare come “‘O Palazzo d”o Gas”. Gli altri parenti del pittore abitavano a Pomigliano d’Arco, tra cui la zia Stefanina e le cugine. Letterati parigini suoi contemporanei raccontavano del suo essere così “napoletano”, nella mimica, tipicamente partenopea e nel parlare, infatti Degas si è sempre espresso in napoletano. Paul Valéry amico del pittore affermava: “Se facessi della critica d’arte, credo proprio che azzarderei un’ipotesi a radice tripla. Prima di tutto quel sangue napoletano di cui ho parlato. La mimica viene da Napoli, dove non esiste parola senza gesto, racconto senza una moltitudine di personaggi, sempre possibili e sempre pronti”. A Napoli frequentò il Reale Istituto di Belle Arti ed iniziò ad esercitarsi con numerosi ritratti dei parenti napoletani e del nonno Hilaire. La sua ammirazione per la frenetica attività degli uomini e delle donne partenopee in strada, influenzarono molto le figure nella pittura impressionista di Degas, ritratte in posizioni e contesti inusuali per l’epoca, come le celebri ballerine, rappresentate non su di un palcoscenico ma nella quotidianità della scuola di danza. Degas era spesso al museo borbonico per effettuare copie di opere antiche, si recava spesso ad Ercolano e a Pompei, dove studiava mosaici e pitture. Nella Napoli sotterranea, visitava le catacombe di S. Gennaro per copiarne le pitture murali e adorava ammirare le infinite chiese napoletane. Soggiornò, soprattutto d’estate, anche nella casa di campagna del nonno, villa Paternò a San Rocco di Capodimonte, lì dipinse nel 1856-57 una veduta del vallone con il castello sullo sfondo (“Castel S.Elmo, Napoli, da Capodimonte”), opera conservata a Cambridge. Sempre lì ritrasse il nonno ottantasettenne , un olio su tela conservato nel Musée d’Orsay di Parigi e datato 1857. Morì colpito da un aneurisma e completamente cieco, il 27 settembre del 1917 a Parigi ed è sepolto nel cimitero di Montmartre nella tomba di famiglia.

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