CONTRATTO TRA SALVINI E DI MAIO: E’ FACILE ATTENDERSI SCOSSONI. OGNI PROMESSA E’ DEBITO.E IL PARLAMENTO E’ GIA’ SVUOTATO. AI LORO RUGGITI NON SI E’ CONTRAPPOSTO NIENTE.

E’ doveroso sospendere il giudizio, per verificare alla prova dei fatti se questo tentativo politico tra Lega e Mov 5 stelle,  che sfiora l’azzardo, prenderà il volo o abortirà dopo poco tempo. Certo insieme al giudizio, bisogna trattenere anche il fiato per questo “Contratto di Governo” tra i soci in giallo e quelli in verde seduti da giorni intorno ad un tavolo che passerà a breve per le mani di un Presidente del Consiglio che sa che “ogni promessa è debito!”

Insomma tante promesse senza visione nè coperture, con punti affastellati senza coerenza, inseguendo istinti viscerali ed elettorali, anche se è finita da tempo la campagna elettorale. I nodi: immigrazione, grandi opere, sicurezza, tasse,, chiusura dei campi Rom,riforma costituzionale e taglio delle pensioni, legge Fornero, reddito di cittadinanza. Si promettono spese impossibili come nel Paese di Bengodi. Si annunciano assunzioni. Beffa per il Sud, manca un piano, c’è solo il sussidio.

C’è il rischio che dal sogno si passi all’incubo.

Sulla Giustizia c’è l’improbabile intesa sulle visioni contrapposte su punti generici, ma sulle intercettazioni, certezza delle pene, funzione rieducativa del carcere, semplificazioni delle procedure, principio dell’autotutele, le prescrizioni si rischia la stagnazione. Con Berlusconi la giustizia aveva condizionato la vita politica, oggi rischia per colpa dei contraenti il Contratto di essere causa di una lunga paralisi.

E’ facile attendersi fin dai primi mesi robusti scossoni. Non sono alleati continuano a dire, ma contraenti. ma la durata del contratto? La recessione? Il deposito cauzionale? Chi è il conduttore nel contratto? Chi ha vinto: Di Maio o Salvini?

Ma ai loro ruggiti non si è contrapposto niente. E con una sola parola d’ordine: fermiamoli. Come? Non è chiaro.

Come difendere l’Italia e i suoi interessi da chi vuol far saltare le regole? I difensori della Costituzione, quelli del NO al Referndum per intenderci che fanno? Che dicono? E’ una questione di libertà e di verità.

Pentastellati e leghisti all’ultima curva, i cittadini italiani tra sogni, incubi e la forza della realtà. Eppure più di qualcuno, invece, si mostra convinto di essere l’eroe di un’ordalia, un giudizio avventuroso e senza ragioni e senza “sopravissuti”, vincitore a parte. Ma con questa logica, queste premesse, questi slogan, qualunque storia si impegnino a raccontarci, a vincere non sarà mai l’Italia e il bene comune. E il Parlamento è già svuotato.

Un progetto che rischia di toccare la qualità della nostra democrazia.

 

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