IL DOPPIO VOLTO DEL PREMIER CONTE. L’AVVOCATO IN CERCA DI POPOLO CON UN GOVERNO TRAMORTITO E CONSUMATO DARA’ L’OK PER LA FASE DUE?

 

Che fine ha fatto il penultimatum di Conte? Il capo di un Governo in agonia politica, richama alla responsabilità Salvini e Di Maio, con una conferenza stampa a tratti singolare. ” Basta con liti o è finita, e con l’Europa tratto io”, ha dichiarato Conte, e poi tante stoccate a Salvini, ma senza date di scadenza. E poi anche in queste ore battute e latinorum dell’avvocato in cerca di popolo!

Il presidente Conte, un premier impolitico o apolitico alla testa dei politici o notaio dei loro interessi contrapposti, fa avaporare il segreto dell’uomo qualunque: non ha un passato da professionista della politica, piace perchè non è conforme al linguaggio abituale ed abusato della politica, dei suoi esperti e dei suoi cortigiani. Ha nominato ministri uomini e donne che loro stessi deridono per manifesta incapacità. Forse qualcuno sarà sostituito.

E’ stato scelto nel mazzo perchè è uguale a qualsiasi altra carta del mazzo. E’ l’andare fuori, oltre, e non è nemmeno il re filosofo o il tecnico per antonomasia. Sicuramente non è nè la democrazia diretta, nè quella rappresentativa. Sembra che abbia, come ha scritto il costituzionalista Michele Ainis,un doppio volto.”Il nuovo dio degli italiani ha un volto, anzi un doppio volto, antico, quello di Giano bifronte.”

Attenzione quindi alla maschera sia di Giano Bifronte che dell’uomo qualunque. In entrambi i casi si denunciano i mali e i ritardi dell’autocooptazione di un pezzo di classe dirigente che si è autogarantita con la legge elettorale, si denunciano elites chiuse e familiste, gigli magici, gruppi ristretti e partiti asfittici lontani dai bisogni reali delle persone.

La macchina della propaganda, anche in queste ore, è sempre in azione. L’audience del populismo, le prevedibili previsioni sui nemici di casa nostra e in Europa, portano Di Maio e Salvini a consumare uno strappo istituzionale senza precedenti. La Costituzione non può essere calpestata così facilmente. Il capo dello Stato è proprio lì per tutelarla. I populisti non accettano le forme e i limiti della Costituzione, eppure questa anomala maggioranza votò a dicembre per difendere la Costituzione!

Si misurerà l’autorevolezza e l’autonomia del presidente Conte sul rispetto delle regole in gioco. Prassi e scienza giuridica sono nel senso che scelta e nomina dei ministri sono atti presidenziali, a cui si aggiunge la fiducia parlamentare. Dunque il presidente della Repubblica non interviene in seconda battuta, per confermare o porre veti.

La reazione dei populisti non è tanto contro le elite in generale, ma contro le elite politiche. Propongono una visione della sovranità ridotta alla maggioranza del momento. Sono anch’io disturbato da un ministro dell’Interno che quando non indossa una delle sue uniformi ostenta alla giacca Alberto da Giussano a spada sguainata. L’unico distintivo ammesso sarebbe quello della Repubblica italiana

Ci saranno gli anticorpi sociali, politici ed istituzionali a questa deriva espressamente autoritaria? Intanto l’avvocato del popolo, che non è ingenuo, sa che non ci sarà nessuna fase due, con un governo tramortito e consumato. ma saprà essere coerente rispetto al suo ultimatum?

 

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