IL RIBELLISMO PARTENOPEO DI DE MAGISTRIS,UN PO’ GRILLINO,UN PO’ TOTO’,UN PO’ PODEMOS,CHE SI DIMENTICA DELLA COSTITUZIONE.

Luigi de Magistris,con dose di ribellismo partenopeo, fa il capopopolo-demagogo:”Qui lo Stato sono io”, imitando il re Sole,  sfida Prefetto, Questore, Governo, legalità e buon senso. Un pò grillino, un pò Totò e un pò Podemos dimentica che ha giurato fedeltà alla Costituzione. Dimentica di essere un magistrato.

Nè può dire che non sta con i violenti. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il coraggio. Quello che non ha lui nell’ammettere che questa volta l’ha fatta grossa,non rispettando l’art.21 della Costituzione, proprio lui alfiere del NO al referendum, che parla di “diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero.” Anche per i politici che non piacciono. Ha fatto un regalo al suo alter ego populista e demagogo. Perchè ha scelto il muro contro muro? Perchè pensa che è tornato di moda l’uomo forte, autoritario. Perchè non capisce che il ruolo del sindaco è nient’altro che una particella nella consistenza dell’unità del Paese? Povera Napoli,povera Patria! Le parole vanno misurate per un sindaco,non possono essere pesanti,di parte,teglienti.

Gigino “il sovversivo” non accetta “il buonismo”,il dialogo con lo Stato e le altre Isituzioni.

Ma “i Napoletanos” a chi devono credere:al laeder di Dema,al sindaco di una parte minoritaria della città,allo storico(ridicolo) di parte:”no a Salvini per una città famosa per le Quattro giornate?

Si sono sommate le provocazioni di Salvini,primo laeder della Lega a Napoli,con le incapacità politiche ed organizzative di De Magistris. E’ stato un effetto devastante. Un Black out politico!  Nella città governata dal peggio,è arrivato il pessimo!

Noi siamo lontani mille miglia dalla incoerenza politica di Salvini,dal suo cinismo antiimmigrati e antiSud,ma quello che ha detto,fatto e provocato il sindaco di Napoli,nel falò delle libertà e nel populismo dei parolai,non ha precedenti.

E meno male che  dal Lingotto di Torino arriva la presa di posizione da parte del Viminale con le parole del ministro degli Interni Minniti: “Ci sono delle questioni che per una democrazia sono di grandissimo rilievo. In una democrazia è fondamentale che ognuno abbia il diritto di parola. E io aggiungo che è ancora più fondamentale che sia possibile per chi è più distante da noi. La forza della democrazia è garantire che anche l’avversario più radicale possa liberamente esprimere le proprie opinioni”, ha affermato il ministro. Poi ha aggiunto: “Il termine sicurezza – prosegue – è una parola troppo importante per lasciarla utilizzare dalla destra che non la sa usare”. “La vicenda di ieri a Napoli – sottolinea Minniti – rappresenta un punto cruciale della democrazia. È importante che i diritti costituzionali siano garantiti per tutti. La democrazia è il confine contro la violenza”. Il ministro dell’Interno conclude: “Chi pratica la violenza è contro la nostra libertà. Ed è per questo che dobbiamo ringraziare le forze dell’ordine che ieri a Napoli con tranquilla fermezza hanno garantito l’esercizio di un diritto costituzionale e hanno impedito che dei violenti si impossessassero di una grande città d’Europa”.

 

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