Economia e Welfare

Fedriga: ‘Riaperture? Scollamento tra popolazione e istituzioni’

“Le istituzioni devono muoversi insieme con i cittadini, oggi esiste uno scollamento tra una fetta importante della popolazione e le istituzioni”, ha detto il presidente della Conferenza Regioni, Massimiliano Fedriga, a Canale 5, parlando delle riaperture. Occorre “mettere insieme istituzioni e cittadini, così si vince il virus” e trovare “soluzioni applicabili, non perfette, che tante volte non sono applicabili“.

E sul governo Draghi: “Se nei prossimi giorni si fa un piano di riapertura di alcune attività, credo sia la strada corretta. Se si vuole tenere blindato tutto per un altro mese si rischia di perdere la battaglia contro il virus”.

“Abbiamo iniziato già la scorsa settimana, in continuità con la precedente Conferenza a dimostrazione di una unità fra le regioni, a far lavorare la Commissione per scrivere le linee guida per le riaperture”, ha annunciato Fedriga. Rispondendo a una domanda specifica, ha indicato che, “come è stato fatto l’anno scorso, vorremmo anche quest’anno proporre al Governo soluzioni per garantire la sicurezza dei cittadini e nel contempo la ripresa di alcune attività economiche”. C’è però qualche differenza sostanziale rispetto al 2020: “La situazione era molto diversa, uscivamo da lockdown pesante e in più quest’anno abbiamo le armi, i vaccini e speriamo di averne sempre di più”. Oltre al fatto di avere “l’esperienza di un anno in più”. Per Fedriga rispondono a “buon senso” l’ipotesi di “utilizzare spazi aperti con la bella stagione per far riaprire alcune attività, le lezioni individuali in palestra, l’esperienza cinema e teatri”.

Il passaggio della Sardegna dalla zona bianca a quella rossa “è dovuto a un mix di fattori, non soltanto ai ristoranti” che erano aperti, ha anche spiegato Fedriga che in tal senso ha rivolto un appello alla scienza perché spieghi il comportamento del virus, ed ha portato l’esempio della regione da lui amministrata, il Friuli Venezia Giulia: “Oggi da noi c’è un forte miglioramento ma abbiamo vissuto un periodo estremamente difficile tra la fine dello scorso anno e l’inizio di gennaio quando il virus ha colpito il Fvg, ma anche la Slovenia e la Carinzia” (che confinano con il Fvg, ndr), aree dove erano in vigore “misure molto differenti rispetto alle nostre”. Dunque, per quanto riguarda la Sardegna, “dare la colpa ai ristoranti della diffusione del virus è troppo semplicistico e non individua veramente il problema”.

E il ministro della Salute Roberto Speranza immagina un’estate molto diversa da questi mesi. Ma serve attenzione e gradualità, non c’è un’ora X in cui scompaiono le misure. ‘Ma sono ottimista – dice a Repubblica -. Se riusciremo a vaccinare la maggior parte della popolazione, questa estate ci potremo consentire molte più libertà’. Indica poi due novità in arrivo: richiamo Pfizer e Moderna a 42 giorni, non più 21 e 28. E la possibilità per gli over 60 di presentarsi agli hub per farsi immunizzare con AstraZeneca senza prenotazione con le dosi residue. Ma ora la priorità restano le persone sopra gli 80 anni e poi quelle tra 70 e 80.

Un messaggio, intanto, viene lanciato dal presidente della Regione Emilia-Romagna su Facebook al ministro del Turismo: “Mi auguro che il ministro del turismo Garavaglia rigetti immediatamente la proposta di ‘isole covid free’. Non possono esserci località turistiche privilegiate a discapito di altre”, dice Bonaccini. “Piuttosto il governo si dia da fare perché arrivino più dosi possibili per vaccinare nel più breve tempo possibile e lavori per il passaporto vaccinale, con regole uguali per tutti a livello europeo”, aggiunge Bonaccini.

“In questo momento, proprio per le difficoltà che stiamo vivendo dobbiamo dimostrare a tutti i cittadini di questo Paese che c’è equità“, ha risposto Fedriga a una domanda sulla possibilità di creare in Italia di isole Covid free. “Anche nella somministrazione dei vaccini, abbiamo visto cosa è successo – ha spiegato – il precedente piano vaccinale individuava i servizi essenziali. Come Regione più volte abbiamo chiesto chiarezza” sulla loro individuazione, “altrimenti si rischia, come purtroppo è stato, di avere interpretazioni, in assoluta buona fede, diversificate nel Paese e crea tensione sociale anche questo. E’ utile usare le stesse regole dappertutto, perché più riusciamo a tenere una situazione trasparente, che non soddisferà tutti ma almeno si vede che c’è una equità, più il Paese resterà unito. Se invece alimentiamo differenziazioni, le tensioni sociali aumentano”.

Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia alla Stampa: “Ogni settimana che passa perdiamo pezzi di Pil e non ce lo possiamo permettere”; è per questo che il 2 giugno, nel giorno della festa della Repubblica, è “una data finale entro la quale mi auguro sia aperto tutto o quasi tutto”. “Ovviamente dipende dal Piano vaccinale – osserva – si potrà iniziare” con “delle date settore per settore, con dei protocolli che possono essere più stringenti in una fase iniziale e diventare più larghi con il passare del tempo”. Inoltre per aprile – spiega – si possono aprire attività tipo la ristorazione, “appena ci sono le condizioni”. Sulla possibilità di anticipare, rispetto all’Europa, il green pass per viaggiare: “I tempi dell’Europa non sono ancora certi, si parla di 15 giugno. Secondo noi bisogna anticipare un po’ per garantire la circolazione nei tempi giusti e per programmare la stagione estiva”. Le Isole Covid-free? “Si può fare ed è anche opportuno farlo perché se lo faranno gli altri e noi no, lo svantaggio diventerà enorme”. Secondo il ministro leghista, “bisogna essere molto prudenti” ma “non vuol dire che non si deve programmare. Ci sono attività che hanno bisogno di settimane se non di mesi di anticipo per programmare l’apertura”; per esempio come “congressi e fiere internazionali”, cosa “fondamentale perché significa mettere in sicurezza già qualche evento estivo”.

Ansa

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