Cultura

Ghali chiede giustizia per Willy: «Anch’io preso a calci e pugni»

Ghali, nato a Milano da genitori tunisini e vissuto in quartieri difficili, ha voluto scrivere un messaggio per ricordare Willy Monteiro Duarte, 21 anni, di origini capoverdiane, ucciso dopo essere stato pestato da un gruppo di ragazzi a Colleferro, alle porte di Roma. Una tragedia terribile.

Il rapper, 27 anni, ha iniziato il suo messaggio chiedendo Giustizia per Willy Monteiro Duarte: «Willy è stato ucciso dall’ignoranza, dall’odio, dal razzismo e dagli ideali di 4 ragazzi i cui familiari hanno risposto dicendo: “era solo un immigrato”.

È un problema ricorrente nel nostro paese e mi ha fatto tornare in mente alcuni episodi della mia vita in cui l’ho scampata per un pelo, in cui aspetti che si stanchino di tirare calci e pugni, in cui chiedi pietà e il perché sperando di riuscire a rialzarti da terra».

E ancora: «Gli occhi di Willy sono gli occhi della nuova generazione, di chi è stanco di fare a pugni, di chi cerca altro, di chi a differenza mia e dei miei coetanei non ha bisogno di ribadire dei concetti basilari come quelli sulla violenza. Che questo sia l’ennesima sveglia per quanto sia inimmaginabile il dolore dei suoi cari. È così egoista fare di una tragedia una lezione ma in fondo spero che lo sia per tutti». La conclusione di Ghali (purtroppo) è amara: «Siamo stanchi, il pentimento tardivo non serve a nulla in casi come questo. Giustizia per Willy».

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