Cultura

GIUGLIANO, UN PAESE TRA CULTURA E TRADIZIONE

La città di Giugliano nasce lungo la via Campana. È probabile che il primo nucleo della città si sia sviluppato nel Medioevo (poco o nulla si sa riguardo l’estensione di Giugliano antica) all’incrocio tra questa e Via Cumana, dove vi è l’unica vera piazza del centro storico e dove, non a caso, affacciano i più tardi Palazzo Ducale (Palazzo Pinelli) e Collegiata di Santa Sofia, chiesa principale della città in quanto contenente le reliquie del Santo Patrono. Dietro gli edifici patrizi che si affacciavano lungo le strade principali rettilinee, così, sorse un intricato sistema viario radiocentrico con case più modeste, più fitto attorno alla chiesa di Sant’Anna. Lo sviluppo ad occidente lungo il Corso Campano, è stato progressivamente più regolare, con strade che corrono parallele ed ortogonali all’asse di riferimento. Non sono rare case in linea che affacciano lungo i vicoli, o agglomerati di queste che sembrano addossarsi l’una all’altra: tuttavia sembra prevalente la tipologia di case a corte, con le proprietà che subordinano ai loro confini le stesse strade. Nel 1985, la popolazione giuglianese risultava essere di quasi 50.000 abitanti e nel 2006 raggiunse i 100.000. In poco più di 20 anni la popolazione della città è quindi raddoppiata, con il risultato che Giugliano è diventata la più popolosa città italiana non capoluogo di provincia. Ciò è dovuto anche al flusso di stranieri, ma soprattutto all’arrivo di persone da altre zone della periferia di Napoli. L’aumento della popolazione ha comportato anche una crescita urbanistica notevole. Infatti la popolazione del comune è di gran lunga superiore a quella della maggior parte dei comuni capoluoghi di provincia .

 Parlando dell’attività culturale , Il turismo della città si concentra soprattutto sulla zona del Lago di Patria dove sono presenti i resti dell’antica città romana di Liternum legata a Scipione l’Africano. Dal mese di novembre 2009, la Pro Loco Litorale Domitio ha ricevuto incarico dal Comune di Giugliano in Campania, della cura, manutenzione, custodia, gestione e promozione del Parco Archeologico di Liternum; sita nel territorio a Nord di Cuma, già frequentato in età preistorica e preromana da popolazioni indigene e di stirpe osco-sabellica, Liternum fu fondata nel 194 a.C., insieme a Puteoli e Volturnum, come colonia marittima presso la sponda sinistra del Lago Patria  ed assegnata a trecento veterani della seconda guerra punica, probabilmente appartenenti all’esercito di Publio Cornelio Scipione l’Africano, che vi si rifugiò esule in una villa fortificata e, secondo la tradizione, vi fu sepolto. Al periodo della deduzione coloniale risalgono lo schema urbanistico e l’impianto originario del Foro, riportato in luce nel 1932, con i resti del Capitolium, della Basilica e del Teatro. La città ebbe il periodo di massimo sviluppo edilizio ed economico in epoca augustea e soprattutto tra la fine del I ed il II secolo d.C., dopo essere stata collegata con i centri della costa flegrea grazie alla Via Domitiana, che attraversava l’area forense. Un progressivo abbandono, dovuto anche all’impaludamento della zona, portò ad una rapida decadenza della città a partire dalla tarda età imperiale. Esterni alla cinta muraria sono l’anfiteatro e l’area di necropoli, con sepolture soprattutto di epoca imperiale, entrambi oggetto di recenti indagini. Sempre nel corso di nuove campagne di scavo sistematiche sono stati esplorati settori dei quartieri abitativi e tratti della viabilità urbana, nonché, lungo la sponda sinistra del lago, un santuario prospiciente una corte, costruita su ambienti pertinenti a magazzini. Più a Sud sono stati messi in luce, inoltre, impianti artigianali con resti di fornace da riferire ad una produzione locale del caeruleum e forse alla lavorazione del vetro. Il sito antico, adibito a Parco archeologico, si estende su un’area in comproprietà tra Stato, Provincia di Napoli e Comune di Giugliano in Campania.

Alcuni degli interessanti materiali rinvenuti sono conservati a fini espostivi nel Museo Archeologico dei Campi Flegrei a Baia.    La cultura del paese , è legata anche e soprattutto alle feste che avvengono durante l’anno : tra le più importanti ricordiamo le festa dedicata alla Madonna della Pace e al Santo Patrono .  Il  culto della Madonna della Pace(detta anche la “Zingartella”)da parte dei giuglianesi deriva dalla leggenda popolare: il ritrovamento di una statuina raffigurante la Vergine, che secondo alcuni venne trasportata da Bisanzio in Campania, nei pressi di Cuma. La statuina venne trovata da due contadini che avevano dei buoi; quest’ultimi appena videro la statuina si inginocchiarono. La statua venne quindi trasportata a Giugliano, dove in seguito venne costruito il Santuario. Nel 1739 il Vaticano riconobbe la Madonna della Pace come Patrona meno principale di Giugliano e ne ordinò i festeggiamenti, che si tengono attualmente dalla Vigilia di Pentecoste fino alla domenica successiva. Parte importante e molto conosciuta della festa è il volo dell’angelo che si tratta di Quattro bambine, scelte ogni anno tra quelle che ne abbiano fatto richiesta, rappresentano a turno l’arcangelo Gabriele. Ogni angioletto viene sospeso in’aria con speciali cavi, tesi fra la chiesa ed un palazzo, e calato lentamente verso il simulacro della Madonna. Durante la discesa, fra lo stupore e la commozione degli astanti, le bambine cantano canzoncine tradizionali, recitano poesie e spargono petali in onore della Madonna della Pace. questa funzione si ripete 2 volte all’ entrata e all’uscita della Madonna dalla chiesa, anche la processione che porta x le strade la statua della Madonna su un bellissimo carro trainato da 2 buoi è particolarmente bella in prima fila dietro la statua ci sono le di bianco vestite cioè ragazze che sono vestite tutte di bianco. e che in processione cantano e pregano alla Madonna. Quest’anno , la festa  è stata impreziosita dalla presenza di personaggi importanti come  Cristina D’Avena, che con il suo repertorio di brani editi delle sigle dei cartoni animati  ha rallegrato i bambini di mezza Italia e,  Maria Grazia Cucinotta, che è stata accompagnata dal comico Giuseppe Iodice.

L’altra festa di maggior rilievo è quella dedicata al Santo Patrono  ovvero San Giuliano di Sora, che  dedicò la sua vita all’apostolato; in età giovanile, abbandonò la Dalmazia e si diresse in Campania allo scopo di svolgere un’intensa opera evangelizzatrice ma, ad Anagni, fu arrestato dai soldati imperiali (contrari alla cristianizzazione del popolo) che, dopo averlo flagellato, lo condussero a Sora; ivi, il proconsole Flaviano lo rinchiuse in prigione per sette giorni. Successivamente allo scopo di evitare un eccessivo coinvolgimento della popolazione, venne condannato alla decapitazione. Secondo la tradizione San Giuliano Martire, morì il 27 gennaio al tempo della reggenza di Antonino Pio (imperatore dei romani dal 138 al 161 d.C.). A distanza di secoli, il 6 aprile 1614, le sue sacre spoglie furono ritrovate e condotte a Sora. Diversi, negli anni, sono stati i Santi Protettori di Giugliano; in epoca antica, difatti, S. Anna era considerata la Patrona, poi a seguito dell’avvento dei Cumani (1207) si diffuse il culto di Santa Giuliana Martire (la loro Protettrice). L’11 aprile dell’anno 1622, gli abitanti di Giugliano inviarono a Sora una delegazione di cittadini allo scopo di ottenere dal Vescovo parte delle insigni reliquie di San Giuliano Martire (un osso del cranio e l’osso fucile). Tornata in Giugliano, la delegazione fu accolta con somma esultanza da tutta la cittadinanza che proclamò San Giuliano Martire quale Patrono della città di Giugliano in Campania. Pertanto, nell’anno 1631 (all’interno della Chiesa di Santa Sofia), in onore di San Giuliano Martire, fu realizzata l’artistica cappella denominata la “Cappella del Tesoro.”

 Tramite queste ricorrenze , possiamo mettere in luce come le radici e le tradizioni di questa popolazione  , non sono scomparse nel corso del tempo e di come la cultura è alla base dell’identificazione di questo stesso popolo .

 

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