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Governo: Verso 8 miliardi per il taglio delle tasse, Iv e Fi chiedono 10

È terminata dopo circa un’ora e mezza la cabina di regia del governo sul Documento programmatico di bilancio in vista della manovra. Alla riunione, con il ministro dell’Economia Daniele Franco e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli, partecipano i capi delegazione di M5s, Pd, Lega, Fi, Iv, Leu con i responsabili economici di ciascun partito.

Nel pomeriggio, alle 16.30, è previsto il Consiglio dei ministri per il via libera al Dpb.  Dovrebbe valere 23 miliardi la prossima legge di bilancio. E’ quanto emerge al termine della cabina di regia sul Documento programmatico di bilancio che si è svolta stamane a Palazzo Chigi. Secondo quanto riferiscono diversi partecipanti alla riunione, sarebbe stato confermato che alla prossima manovra saranno destinate risorse pari all’1,2% di Pil e il valore si aggirerà intorno ai 23 miliardi.

La prossima manovra dovrebbe rendere strutturale il congedo di paternità di dieci giorni. Lo si apprende al termine della riunione, nella quale Italia viva è tornata a insistere sulla misura. Iv avrebbe chiesto anche la riduzione dal 22% al 4% dell’Iva sugli assorbenti, la cosiddetta ‘tampon tax’, e di rendere strutturali il piano antiviolenza e la parità di genere, ivi compresa la premialità per la certificazione delle politiche di genere. Inoltre la richiesta è destinare risorse del taglio delle tasse a incentivare il lavoro femminile con una decontribuzione, in particolare per le donne che tornino al lavoro dopo la maternità.

“In cabina di regia ci è stata fatta una proposta di circa sette miliardi per il taglio delle tasse, più un miliardo che già era in bilancio: noi pensiamo ci sia lo spazio per uno sforzo ulteriore. Tutti i partiti chiedono di tagliare le tasse: è un po’ strano che si faccia col braccino corto, con un terzo delle risorse della manovra. Chiediamo che si arrivi almeno a dieci miliardi, lo abbiamo domandato noi e anche FI“. Lo dice Luigi Marattin (Iv), lasciando Palazzo Chigi con il ministro Elena Bonetti. “L’impianto della manovra è ottimo, con tante scelte pro crescita. Ma se ci sono soldi al Reddito, è giusto tagliare le tasse”.

Otto miliardi dovrebbero essere stanziati in legge di bilancio per il taglio delle tasse. Lo si apprende da diverse fonti di governo, mentre è in corso la cabina di regia a Palazzo Chigi sul Documento programmatico di bilancio. La cifra sarebbe stata annunciata nel corso della riunione, ma alcuni rappresentanti dei partiti di maggioranza starebbero chiedendo uno stanziamento maggiore per ridurre il cuneo fiscale.

“Stiamo lavorando per ridurre le tasse. A fronte di 22 miliardi disponibili è inconcepibile pensare di stanziare meno di 10 miliardi al taglio delle tasse“. Lo annunciano fonti di Italia Viva prima dell’inizio della cabina di regia sul Documento programmatico di bilancio. “È necessario pensare alle prossime generazioni, in aggiunta a quanto già previsto nel Pnrr, investendo in istruzione, formazione e lavoro. Così come, per completare il piano previsto dal family act, si dovrà incentivare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro oltre che l’occupazione femminile”, sottolineano le stesse fonti.

Adesso salute, istruzione e occupazione con la riduzione del costo del lavoro. Su queste questioni dobbiamo ripartire oggi a partire dalla legge di bilancio. E poi attenzione costante, più forte, alla sostenibilità e all’ambiente”. Così il segretario Pd Enrico Letta, secondo quanto si apprende da fonti del Nazareno, nella riunione della segreteria in corso al Nazareno all’indomani del voto per le amministrative.

Il reddito di cittadinanza di certo non si cancella, anzi viene rifinanziato e cambiato in meglio“. Lo afferma Giuseppe Conte su fb chiarendo che i 5 stelle si stanno battendo “per mettere più soldi in tasca ai lavoratori intervenendo sul cuneo fiscale”.

I nodi – Non c’è ancora accordo sul nodo delle pensioni, in vista della legge di bilancio. Sul tavolo c’è infatti la proposta di una fase transitoria di due anni per il superamento di quota 100, con “quota 102”. Ma questa idea da un lato non sembra piacere alla Lega, che si dice contraria alla misura e chiede ancor più flessibilità, dall’altro non sembra convincere del tutto il centrosinistra, che vorrebbe un meccanismo più selettivo di sostegno a chi svolga lavori usuranti e alle donne, con Italia viva che chiede di non destinare alle pensioni una parte ‘sproporzionata’ della manovra, puntando invece sul taglio delle tasse.

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