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I VESCOVI CAMPANI SCRIVONO AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA CARTABIA. DON FRANCO ESPOSITO,PADRE ALEX ZANOTELLI E SAMUELE CIAMBRIELLO PRESENTANO LA LETTERA.

“Grazie a tutti i vescovi campani, per questa lettera bella, impegnativa e profetica sul tema scottante del carcere.”Queste le parole del missionario Alex Zanotelli alla conferenza stampa tenutasi oggi presso il centro Pastorale Carceraria della diocesi di Napoli, nel quartiere sanità, per presentare la lettera dei Vescovi Campani al Ministro della giustizia Marta Cartabia. Poi Zanotelli ha continuato:

Con il Covid è diventato tutto più difficile per tutti, specialmente per i carcerati e la loro relazione con le proprie famiglie, per questo stiamo lottando affinché vengono vaccinati al più presto. Io sono un missionario e vivo per gli ultimi, e i carcerati sono tra gli ultimi. Ringrazio tutti i vescovi Campani perché anche loro si stanno dedicando a questa causa. Io obbedisco al Vangelo che dice “ero prigioniero e siete venuti a trovarmi” dove il prigioniero in quel caso era Gesù. Stupende sono anche le parole di Papa Francesco che dice “Invito tutti i cristiani e gli uomini di buona volontà oggi a lottare per l’abolizione della pena di morte,legale o no, ma anche al fine di migliorare le condizioni carcerarie nel rispetto della dignità umana, per le persone private della libertà, sono essere umani, e questo lo collego all’ergastolo che è una pena di morte nascosta!”

Assieme a Zanotelli erano presenti anche Samuele Ciambriello, garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, e Don Franco Esposito responsabile del Centro Pastorale carceraria della diocesi di Napoli.

Ad aprire la conferenza è proprio quest’ultimo parlando di come la chiesa può aiutare il sistema carcerario, offrendo la possibilità di reintegrazione sociale a ex detenuti.

“Le carceri così intasate e intese come discariche sociali, servono solo a far arrabbiare le persone al loro interno e farle uscire peggiori di come sono entrate!”

Il cappellano del carcere di Poggioreale continua citando alcune righe del libro della Ministra Marta Cartabia che, a sua volta, riprende le parole del Cardinale Carlo Maria Martini che nel corso della sua vita ha lottato tantissimo per i detenuti.

La repressione grande o piccola, può sembrare la via più facile per arrivare a certe garanzie sociali ma la sicurezza che essa produce è più apparente che reale. L’ordine illusorio è alle volte mortifero. I vescovi conoscendo il pensiero della Ministra hanno voluto sostenere e sollecitare questo impegno. Nella lettera si  parla molto esplicitamente dell’inefficienza delle carceri e si parla della riforma penitenziaria e del voler sostenere quelle che sono le misure alternative al carcere, come la nostra. Qui da 10 anni sono passati centinaia di carcerati, senza mai aver avuto un sostegno di nessun tipo, neanche a livello economico. Noi accogliamo con voce profetica le parole dei Vescovi e vogliamo ribadire l’impegno della chiesa nei confronti del carcere. L’attenzione della chiesa non è rivolta solo ai detenuti, ma si vuole sostenere anche la dignità delle vittime perché le vittime hanno la giusta soddisfazione a quello che hanno subito quando possono notare che chi ha commesso il reato ha preso coscienza del male commesso e nota che ha cambiato vita.”

Interviene poi Samuele Ciambriello, garante campano dei detenuti.

Il carcere è una risposta semplice a problemi complessi. Nella lettera i Vescovi scrivono che su 1000 detenuti che escono settimanalmente, 800 ci tornano annunciando così il fallimento del sistema carcerario. Ma chi sono quei 200 che non ci tornano? Sono coloro che incontrano molte istituzioni religiose, e non statali, con presenze molte forti come succede nelle Diocesi di Salerno,Benevento, Aversa e via dicendo. Ci sono dei luoghi alternativi al carcere che vanno rafforzati e favoriti. Vorrei dire ai giustizialisti presenti in Parlamento che loro tradiscono la Costituzione. Domani, 25 aprile, non sarà solo la liberazione dal Nazi Fascismo, è anche la possibilità di rendere attuali i valori della Costituzione perché le pene in carcere servono a rieducare i detenuti. Attualmente un detenuto costa tra i 150 e i 160 euro al giorno al carcere, mentre in una struttura alternativa come questa il detenuto, non solo ha la possibilità di rivivere i legami affettivi, i costi verranno abbattuti.” Dopo aver letto la lettera in cui i vescovi parlano della reintegrazione sociale, Ciambriello riprende dicendo:

“Una giustizia senza misericordia non è altro che vendetta, non è mai sicurezza. Una persona uscita di galera che viene reintegrata nella società rende più sicura la società e i quartieri in cui torna. Voglio pubblicamente ringraziare tutti i Vescovi della Campani, e in particolare il Cardinale Crescenzio Sepe che è stato l’unico in Campania a organizzare la giornata Diocesiana da dedicare a tutti i detenuti, che è diventata una giornata divenuta nazionale.Porto il saluto e l’incoraggiamento del vescovo di Napoli don Mimmo Battaglia.Ora spero che il diritto alla salute venga messo in atto e che i vaccini vengano effettuati. In Campania sono stati vaccinati solamente 148 detenuti e solamente 2049 persone tra poliziotti penitenziari e operatori sanitari all’interno del carcere. Bisogna incrementare questa campagna vaccinale, tramite voi giornali e tutti i mezzi di comunicazione a nostra disposizione. Solo 148 detenuti vaccinati in Campania finora.”

 

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