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Il decreto sicurezza diventa legge.

Il  provvedimento è passato a Montecitorio in via definitiva con 396 si, 99 no. Il decreto mette insieme quelli che inizialmente dovevano essere due testi separati: il decreto sicurezza e il decreto immigrazione, riunificati in un unico decreto. La parte che ha fatto più discutere é quella sull’immigrazione che risulta essere anche la più estesa. Il punto fondamentale del decreto è la cancellazione dei permessi di soggiorno umanitari, una delle tre forme di protezione che potevano essere accordate ai richiedenti asilo. Viene poi allungata la lista dei reati che comportano il ritiro della protezione internazionale (come ad esempio omicidio o gravi reati di droga), che dall’approvazione del decreto è passata a includere anche minaccia o violenza a pubblico ufficiale, lesioni personali gravi e gravissime, pratiche di mutilazione dei genitali femminili, furto aggravato, furto in abitazione e furto con strappo. Inoltre, lo status di protezione internazionale viene ritirato se il rifugiato ritorna, anche temporaneamente, nel suo paese d’origine. Viene infine introdotta la possibilità di revocare la cittadinanza italiana per le persone che sono ritenute un pericolo per lo stato. La Corte Costituzionale, però, considera la cittadinanza tra i diritti inviolabili e questa disposizione rischia di essere considerata incostituzionale. Il decreto è stato molto criticato da giuristi, esperti di immigrazione e organizzazioni non governative. Le accuse sono di incostituzionalità del decreto stesso, del ridimensionamento del sistema SPRAR a favore della concentrazione dei richiedenti asilo in gradi strutture che offrono soltanto servizi essenziali e l’elevato rischio che il decreto moltiplichi il numero di stranieri che si trovano in maniera irregolare nel nostro paese e che quindi non possono avere un lavoro regolare o ricevere prestazioni sociali e che per questo sono incentivati a dedicarsi ad attività illegali. Il PD ha protestato indossando delle maschere bianche, e ha spiegato Graziano Delrio, capogruppo del Pd alla Camera: “State creando centomila persone senza più nome né volto, oggi sono seguite dai comuni, domani saranno espulse dai percorsi regolari ma non spariranno: vagheranno come fantasmi per le nostre città”. Salvini e la lega esultano, mentre nel Movimento 5 stelle l’approvazione di questa legge ha causato alcuni dissensi.

Ferdinando Nardone 

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