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 Il Meccanismo di protezione civile attivato dall’Unione europea in questi anni finisce in una campagna #EUSavesLives per sensibilizzare l’opinione pubblica sul principio di solidarietà

A partire da  aprile è stata attivata la campagna #EUSavesLives per rendere sensibili  i cittadini sull’importanza dell’aiuto umanitario e della protezione civile che pone le basi  sul principio di solidarietà e per far conoscere l’attività dell’Unione Europea nel meccanismo di dare aiuti nelle emergenze, spesso al centro di polemiche politiche, più che di cose concrete.  E’ partita, per la precisione,  il 6 aprile 2018 a Vilnius, in Lituania, la campagna #EUSavesLives si svolge tra aprile e luglio 2018: dopo Bucarest e Berlino, quarta tappa è Roma poi Marsiglia, prima di terminare a Madrid.

Una squadra di operatori televisivi ha ripreso gli interventi dell’Unione europea in aiuto  alle crisi umanitarie che si sono registrate  e ai disastri naturali in un video a 360°, una modalità mai vista fino ad oggi.

La prima esperienza proietta il visitatore nella crisi dei rifugiati Rohingya, una delle più gravi crisi umanitarie al mondo. I partecipanti al roadshow in realtà virtuale hanno quindi  la possibilità di assistere a un progetto finanziato dall’Unione europea in un campo profughi in Bangladesh. Un’esperienza unica e irripetibile.  Il Meccanismo di protezione civile attivato dall’Unione europea riunisce le risorse e l’esperienza di tutti i 28 Stati membri nonché di Islanda, Montenegro, Norvegia, Serbia, Macedonia e Turchia.   facendo in questo modo  l’Unione europea è potuta intervenire in prime linea nelle crisi più gravi della storia  tra cui il ciclone tropicale Irma nei Caraibi (2017), l’uragano Matthew ad Haiti (2016), il conflitto nell’Ucraina orientale (2015), le alluvioni nei Balcani occidentali (2014) e l’epidemia di Ebola nell’Africa occidentale (2014).

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