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IL NAPOLI VINCE UNA PARTITA CON MATURITA’ PIUTTOSTO CHE CON QUALITA’. RESTA AL PALO IL RECORD DI MERTENS

Milik dopo 200 giorni si sblocca, due gol da attaccante vero, da area di rigore porta il Napoli alla vittoria contro il Verona e completa il miracolo di Meret che aveva salvato in tre occasioni il Napoli con parate pirotecniche. Verona ko, ma a testa alta.Il laboratorio di Ancelotti, la voglia di riscatto, porta il Napoli, con un pizzico di ansia e follia,a capitalizzare le occasioni di gioco, dopo un primo tempo svogliato, slegato, sottotono e in apnea, con giocatori fuori ruolo, ma anche con giocate da scudetto. Finora hanno segnato nove giocatori nel Napoli. Una partita di maturità più che di qualità,accompagnata dalla serenità di Insigne.Dopo i due 0-0 consecutivi contro Genk e Torino, gli azzurri tornano alla vittoria battendo per 2-0 al San Paolo il Verona grazie alla doppietta dell’attaccante polacco, che dopo il gol in nazionale si sblocca anche con la maglia azzurra.

In campo.La scelta di Ancelotti di puntare sul 4-2-3-1, piazzando Callejon, Insigne e Younes dietro all’unica punta, Milik, non agevola il compito dei due centrocampisti, Allan e Ruiz che sono sempre sempre in inferiorità numerica. Il Verona si muove armonicamente sul campo. Quando il Napoli attacca, retrocedono fino davanti all’area di rigore anche Pessina e Zaccagni e il solo stepinski rimane più avanzato. Ogni volta, però, che la squadra di Juric si affaccia nella metà campo degli azzurri, gli esterni di centrocampo, Faraoni e Lazovic affiancano le mezze punte, creando una superiorità numerica che mette la difesa di Ancelotti in grandi difficoltà.

Copione capovolto al San Paolo: il buon avvio di gara del Napoli viene prontamente ribaltato dalle ottime iniziative di un Verona per nulla intimidito, che ringrazia la creatività di Miguel Veloso e le accelerate sulla fascia di Lazovic. Al 18’ c’è bisogno di un miracoloso Meret per evitare l’1-0 della squadra di Juric: il portierino (ma solo per una questione anagrafica) mura per ben tre volte le altrettante occasioni dell’Hellas, l’ultima delle quali capitata sui piedi di Stepinski. Ancelotti, che premia Younes mandandolo in campo dall’inizio e inverte la corsia di Di Lorenzo, continua a sgolarsi in panchina chiedendo ai suoi ragazzi un maggiore giro palla. La situazione si fa più ‘azzurra’ quando al 37’ il mancino di Fabian Ruiz pesca Milik in area per il vantaggio dei padroni di casa.

Due note finali. Una vittoria che tonifica il Napoli nel morale, anche se Ancelotti e la squadra hanno ancora molto da lavorare per eliminare i difetti e trovare maggiore sicurezza. le uscite del Presidente De laurentiis:concetti ed intuizioni pro-aziendali persino logiche e comprensibili, ma come al solito nei tempi e con modalità pubbliche che provocano divisioni. Certo l’importante è avere convinzione e passione. Siamo fatti per nascere e per rinascere, mica per morire. Adelante Napoli.

A cura di Samuele Ciambriello

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