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#iomivaccino: a che punto siamo in Italia e nel mondo

7609 vaccinati in due giorni su 9750 dosi arrivate. È stata questa la partenza delle vaccinazioni in Italia, in attesa della fornitura settimanale che dovrebbe essere regolare da qui a marzo. Dovrebbero arrivare in questi giorni, in ritardo causa maltempo, 470mila dosi riservate a medici e personale sanitario. Hanno già comunicato lo slittamento al 30 dicembre Piemonte e Liguria, ma potrebbe accadere anche per altre regioni in cui Pfizer, dal Belgio, non riesce a consegnare.

ITALIA
Gli invii della multinazionale sono programmati per i prossimi tre mesi fino ad arrivare a 7,8 milioni di dosi entro marzo in crescita nei numeri delle consegne fino a 600mila a settimana.

Sono un milione in meno rispetto a quelle previste dal piano iniziale, ma c’è anche una maggiore resa delle fiale che contengono più dosi e quindi potrebbero essere usate per più persone. Secondo contratto, Pfizer-BionTech e Moderna dovrebbero consegnare all’Italia 10 milioni di dosi nel trimestre.

Sono in generale gli operatori sanitari i primi a essere vaccinati, ma c’è chi pensa di partire dalle Rsa come in Toscana perché qui possono essere mandati i vaccinatori senza bisogno di prenotazione. In Emilia-Romagna la vaccinazione dovrebbe partire in parallelo negli ospedali e nelle residenze per anziani.

GERMANIA
L’assegnazione delle dosi, le simboliche del Vax day e le altre, è stata fatta a livello europeo in base alla popolazione. In Germania sono però arrivate già il 26 dicembre 150mila dosa per le giornate successive e tre altri carichi sono attesi entro la prima settimana di gennaio per arrivare a quasi 2 milioni di dosi. Berlino ha una macchina organizzativa già pronta per le vaccinazioni e quindi si è detta pronta a ricevere più dosi rispetto al piano italiano. In primavera dovrebbero arrivare in Germania anche 30 milioni di dosi che il ministero della Salute tedesco ha acquistato con un accordo bilaterale con Pfizer e BioNTech. L’accordo ha irritato i partner europei perché viene meno all’accordo comunitario che garantiva il diritto alla salute in modo paritario a tutti i cittadini dell’Unione.

EUROPA
In Francia, il 26 dicembre, sono arrivate 19.500 dosi secondo il piano europeo. La Spagna riceverà 350mila dosi la settimana e i cittadini che rifiuteranno di essere sottoposti al vaccino contro il coronavirus saranno inseriti in un registro, che sarà condiviso con i partner europei. In Portogallo saranno consegnate 80 mila dosi di vaccino entro la fine dell’anno. Circa 10mila dosi il primo carico in Romania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Bulgaria, Norvegia e Svezia.

Secondo il piano di acquisto centralizzato l’Ue compra da sei gruppi farmaceutici: oltre a Pfizer-BioNtech, l’americana Moderna, il gruppo anglo-svedese Astra-Zeneca, la francese Sanofi, la tedesca Curevac e Johnson & Johnson. In totale 1,95 miliardi di dosi da distribuire in modo proporzionale in base alla popolazione dei paesi.

UK E USA
Autonoma la vaccinazione nel Regno Unito che pure esce dalla Ue solo il 31 dicembre. Negli Usa già più di due milioni le dosi di vaccino somministrate. «Non avremo pace fino a quando i vaccini non saranno accessibili a tutti» ha detto il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ma c’è il timore che molti paesi possano restare ai margini della campagna.

 

VanityFair

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