Cultura

La cultura abita qui. Finanziati gli eventi nel Casertano

Caserta capitale della cultura 2018? Da oggi c’è l’intera provincia di Terra di Lavoro che si candida a un ruolo da protagonista nelle dinamiche culturali e turistiche della Campania e dell’intero Meridione.
Su questo ha certamente influito il cambiamento di registro della Regione con il governatore De Luca, che è riuscito, a distanza di soli venti giorni dalle istanze dei Comuni, a far stilare la graduatoria degli ammessi a finanziamento nell’ambito del “Poc Campania 2014/2020 – Rigenerazione urbana, politiche per il turismo e cultura” con pubblicazione sul Bollettino Ufficiale numero 54 di lunedì 8 agosto.

E la provincia di Caserta ha saputo cogliere l’opportunità, presentando progetti validi che in buona parte hanno visto l’approvazione da parte della Regione. A cominciare dal capoluogo, che vedrà realizzato il sogno di riproporre il concorso ippico internazionale nella Reggia con un finanziamento di 150mila euro.
Ma quella che va apprezzata è la capacità di Comuni casertani, anche minori, che sono stati lucidi nel progettare manifestazioni ed eventi tali da poter essere ritenuti meritevoli di contributo regionale. Sono ben otto i Comuni interessati oltre Caserta.
Casagiove sarà probabilmente la prima cittadina a beneficiare del finanziamento, visto che ha programmato la propria kermesse estiva storica, l’Artestate, ai primi di settembre. Con lungimiranza e confidando proprio nella tempestività della Regione, l’Amministrazione sta programmando un’edizione della rassegna che sarà di primo piano, rinverdendo i fasti degli anni Novanta, quando l’Artestate competeva con il Settembre al Borgo. E ora che il festival casertano non si fa più, Casagiove, grazie anche al contributo regionale di 40mila euro, si candida al ruolo di protagonista dell’estate culturale in Terra di Lavoro.
Altrettanto protagonista dei prossimi appuntamenti sarà anche il Comune di Sant’Arpino, che ha proposto un’edizione invernale dello straordinario festival di teatro per ragazzi PulciNellaMente, unico nel suo genere. Il finanziamento sfiora i 50mila euro.
San Tammaro, che proporrà a dicembre con circa 40mila euro la sua nona edizione del Natale sotto le stelle, ha incentrato il progetto sulla Cucina dei Borbone. “Siamo davvero contenti – ha dichiarato a OndaWebTv il sindaco Emiddio Cimmino – che il brand dei Borbone venga riscoperto dopo tantissimi anni. Certo c’è ancora tanta strada da fare ma passare dell’asta giudiziaria alla fondazione per Carditello e poi alle manifestazioni di richiamo è certo un gran risultato. Possiamo dire che la marcia per la consacrazione è cominciata, ma non possiamo certo cullarci, siamo solo partiti”.
E c’è anche Parete, con un altro contributo da 50mila euro per la sua undicesima Festa della Vendemmia.
Quasi 50mila gli euro anche per Cesa con il suo Viaggio nei sapori e nella tradizione atellana all’ombra della vite maritata al pioppo. Castello del Matese potrà riproporre la Giostra, la sua festa medioevale, con 40mila euro. Stessa cifra per il presepe vivente di Baia e Latina.
A San Prisco finanziato il progetto “La notte di Diana. Tradizioni e cultura” con 40mila euro. “Con questa manifestazione – ha sottolineato in un comunicato stampa il vicesindaco e assessore agli Eventi Rosaria Pasquariello – puntiamo a rivalutare l’oliva aitana, prodotto tipico di San Prisco, e a valorizzare il nostro centro storico, con l’apertura di tutti i palazzi antichi della città. Inoltre, saranno coinvolti anche artisti di livello regionale e nazionale per richiamare i cittadini dei paesi confinanti e non solo”.

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