Officina delle idee

La Galleria Borbonica di Napoli è la prima ad aderire ad  una tecnologia tridimensionale

Oggi, molto più di ieri la tecnologia è al servizio della cultura. Come accade per “3D Voyager”, il progetto di InnSight Innovation creato  per divulgare e far conoscere al mondo il patrimonio storico italiano e che,grazie ad  una tecnologia tridimensionale. Una tecnologia che rende raggiungibili i siti storico-artistici che sono inaccessibili per le persone che hanno problemi di mobilità.La Galleria Borbonica di Napoli è la prima ad aderire a questo  ambizioso progetto. Parliamo del primo sito storico  riprodotto interamente in “3D”  e accessibile virtualmente in qualsiasi momento in maniera comoda senza muoversi  da casa propria.

La Galleria Borbonica  attraverso tale progetto comprende la visita del percorso sotterraneo voluto dal re Ferdinando II di Borbone e realizzato dall’architetto Errico Alvino.

Il visitatore virtuale, quindi, servendosi di una  torcia, può attraversare il percorso riprodotto in una versione tridimensionale altamente realistica con l’ausilio di un’audioguida e contenuti interattivi che gli permetteranno di scoprire tracce di epoche lontane che si sono come sedimentate nel sottosuolo della città di Napoli, in un giro  inestricabile di storia e leggende.La Galleria Borbonica, lo ricordiamo è una cavità sotterranea di Napoli che si estende sotto la collina di Pizzofalcone, nei pressi di Palazzo Reale, nel quartiere San Ferdinando.Nel dopoguerra fino agli anni settanta fu usato  a deposito giudiziario comunale dove fu messo a deposito vario materiale, come masserizie, moto e auto sequestrate. Molti palazzi soprastanti intanto avevano adoperato le varie cave come discarica abusiva, gettandovi scriteriatamente ogni tipo di rifiuto tramite pozzi e aperture abusive.

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