Economia e Welfare

LAVORO POST LAUREA: ILMINISTRO DELL’ECONOMIA “APRE” ALLA PROPOSTA DI DARE UNA PENSIONE “DIGNITOSA” AI COSIDDETTI “MILLENIALS”

Qualche tempo fa i sindacati avevano presentato al governo una proposta di pensionamento “dignitoso” per gli studenti universitari. È bene da lì a oggi pare che il sottosegretario dell’Economia, Pierpaolo Baretta pare essere intenzionato ad optare per questa idea: Si tratta di una contribuzione gratuita fissa per gli studenti universitari che completano, entro la durata legale, il proprio percorso di studi. I pilastri, insomma, sono due. Il primo è che a beneficiare del riscatto gratuito, saranno soltanto i nati tra il 1980 e il 2000, i cosiddetti “Millenials”, la generazione che quando andrà in pensione vedrà calcolato il proprio assegno interamente con il metodo contributivo. Chi ha carriere discontinue, insomma, rischia di non riuscire ad avere una pensione dignitosa alla fine del suo percorso di lavoro. Il secondo presupposto del progetto Baretta, è che lo Stato verserà i contributi figurativi all’Inps solo per quei Millenials che avranno finito gli studi universitari nei tempi stabiliti. I fuori corso, insomma, non potranno avere accesso all’agevolazione.

Ma sul tavolo del negoziato tra governo e sindacati c’è anche un’altra ipotesi. Un’idea sponsorizzata anche dal presidente dell’Inps, Tito Boeri. Si tratta del versamento, sempre a carico dello Stato, di una contribuzione figurativa all’inizio della carriera lavorativa per chi viene assunto con un contratto a tempo determinato e ha dei periodi di discontinuità dal lavoro. Nella giornata di giovedì poi, il ministro del lavoro Giuliano Poletti, ha aperto all’ipotesi di bonus contributivi per le mamme, che potrebbe tradursi in un anno di contribuzione in più per ogni figlio. Per ora è soltanto un ragionamento, ha spiegato il ministro, aggiungendo che non c’è niente di concreto. Riscatto gratuito della laurea, pensione di garanzia e contribuzione figurativa, possono essere delle proposte che si sommano oppure alternative.

Molto dipenderà dalle risorse finanziarie che il governo potrà mettere in campo nella prossima legge di Stabilità. Difficile, però, pensare che si possano replicare i 7 miliardi stanziati lo scorso anno per anticipo pensionistico, quattordicesime e lavoratori usuranti. Più probabile, insomma, che le proposte finiscano per essere alternative. Delle tre, inoltre, è anche possibile, data la platea più ristretta, che quella per il riscatto gratuito della laurea sia la meno onerosa. La prima occasione di confronto, sarà martedì 11 luglio, quando riprenderà il confronto tra governo e sindacati.

Dopo due giorni, il 13, i sindacati si riuniranno poi in un’assemblea unitaria. Tuttavia, prima di iniziare a parlare delle pensioni dei giovani, le organizzazioni dei lavoratori vorrebbero un’altra rassicurazione dal governo: che venga bloccato lo scatto automatico che poterà l’età di pensionamento dal 2019 a 67 anni. Solo due giorni fa l’Istat, ha confermato che i dati demografici disponibili sono coerenti con l’aumento di tre mesi già previsto per il 2019. Per congelare questo scatto, tuttavia, il governo dovrebbe trovare una copertura finanziaria che potrebbe drenare risorse ad altri capitoli della fase due della riforma delle pensioni.

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