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L’avvocato Chiacchio: “Non sapevo dei tamponi annullati. Il Napoli ha 30 giorni per impugnare la sentenza”

Nei giorni scorsi il Napoli ha presentato un nuovo ricorso in merito alla sfida contro la Juventus dinanzi la Corte d’Appello. Un ricorso rigettato con la conferma della sconfitta a tavolino ed il punto di penalizzazione. La prossima tappa prevista è la presentazione del ricorso di fronte al CONI. Sulla situazione è intervenuto anche l’avvocato Eduardo Chiacchio ai microfoni del Corriere dello Sport.

“Nei giorni scorsi ero ottimista ma, come tanti altri, esprimevo un giudizio senza aver cognizione diretta degli atti. Tante cose non potevo saperle. In sintesi, da esterno, ignoravo alcune delle circostanze che si sono poi rivelate decisive nell’esito del ricorso. Non sapevo dell’annullamento della prenotazione dei tamponi. Un elemento che ignoravo completamente. Le motivazioni della Corte Federale sono state chiare ed esaustive e, cosa più importante, sono suffragate da atti. Un termine, nel comunicato, mi ha colpito in modo particolare. Quale? La corte definisce ponderoso il materiale a sua disposizione, gli atti del procedimento, quelli esaminati per il ricorso del Napoli. In pratica si tratta, evidentemente, di un materiale molto voluminoso.

CONI? Il Napoli ha la possibilità di impugnare la sentenza dinanzi al Collegio di Garanzia entro 30 giorni dalla data del verdetto. In un paio di mesi ci sarà anche l’udienza. Se il Napoli insiste vuol dire che è convinto di poterla vincere. Tar? Risolverebbe la questione in pochi giorni. Qualche volta il Tar ha anche sospeso provvedimenti disciplinari emanati dagli organi di giustizia sportiva”.

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