Approfondimenti

Le neomamme continuano a dover dire addio al lavoro

Il percorso è simile per tutte. Dopo aver avuto un figlio continuare a lavorare diventa impossibile perché non ci sono sufficienti aiuti per gestire i bambini e lo stipendio non basta a coprire le spese di asilo nido o baby sitter. Le neomamme continuano a lasciare il lavoro: nel 2019 sono state 37mila.

L’Ispettorato nazionale del Lavoro registra le dimissioni volontarie dal lavoro e dovrebbe controllare che non siano forzate, che non siano cioè licenziamenti coperti da dimissioni spontanee, quelle «dimissioni in bianco» chieste alle donne al momento dell’assunzione.

Il problema è però più ampio e riguarda la questione della conciliazione fra vita privata e lavoro che si complica quando arriva la maternità. Tra dimissioni e risoluzioni consensuali di lavoro censite lo scorso anno il 73% riguarda donne con figli. In due terzi dei casi l’addio al lavoro avviene con l’arrivo del primo figlio.

La situazione potrebbe complicarsi dopo l’emergenza coronavirus. Tutte le statistiche degli ultimi mesi dicono che le donne sono quelle più a rischio di restare a casa e che ci sono già rimaste con lo smart working.

Il part time non è una soluzione. Solo il 21% delle richieste ha riscontrato un esito positivo. In Italia il part time ha due forme: il ripiego per chi non riesce a trovare un posto a tempo pieno e la negazione per chi se lo vede rifiutare dalle aziende e smette allora di lavorare. Entrambe le ipotesi toccano le donne e la loro gestione della famiglia dopo la maternità, un gatto che si morde la coda perché se si lavora part time non si hanno abbastanza soldi per pagare un nido, se si smette di lavorare non si ha un posto al nido e si finisce in fondo alle liste d’attesa perché ha la priorità chi è occupato.

Secondo la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, la soluzione è già nel Family Act: una seria azione di contrastato al part-time involontario, che penalizza principalmente le donne e l’introduzione di una legge sulla parità di genere nelle retribuzioni.

Potrebbe piacerti...