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LEGGE ELETTORALE.IL PD CALA LA CARTA DEL MATTARELLUM CORRETTO(50% COLLEGI E 50% PROPORZIONALE)

I dem vogliono riprendere il modello usato in Italia dal 1994 al 2001, seppur diminuendo il numero di seggi eletti con il maggioritario

Più che un “tedesco coretto” il sistema elettorale che il Pd propone è piuttosto un “Mattarellum corretto”. Un sistema misto che invece di prevedere 75% di maggioritario e 25% di proporzionale stabilisce metà seggi nei collegi e metà eletti col proporzionale. Per quanto riguarda la quota proporzionale si pensa ad alzare lo sbarramento al 5% (col Mattarellum era il 4%).

Non è quindi un sistema “tedesco” che ha un esito proporzionale, perché, come detto, la proposta del Pd è metà proporzionale e metà maggioritaria.

Questa è la mossa che il partito di Renzi fa alla vigilia dell’apertura del dibattito in commissione a Montecitorio. Stasera il presidente della commissione Affari costituzionali Andrea Mazziotti presenta il testo base.

Al di là delle dispute sul nome, è chiaro che il Pd punta a valorizzare l’elemento territoriale (i collegi) salvaguardando il criterio della rappresentanza. Come dice Marina Sereni, ci sono due punti positivi: “Il primo: è comprensibile agli elettori, cioè rende possibile per ciascun semplice cittadino esprimere un voto sapendo a cosa serve sia nel rapporto elettore/eletto sia nelle relazioni tra le forze politiche in competizione. Il secondo: è un meccanismo sperimentato che può produrre maggioranze anche di coalizione ma in modo trasparente, leggibile e stabile”.

La prima reazione di Forza Italia è stata com’era previsto negativo. Il partito di Berlusconi non ama i collegi uninominali, dove la sfida è faccia contro faccia e dove dunque la Lega al Nord è chiaramente più forte. “Occorre una legge elettorale che consenta un’effettiva corrispondenza fra il voto espresso dagli italiani e la rappresentanza in Parlamento, evitando correttivi maggioritari”, ha detto Berlusconi, l’uomo che fu alfiere proprio del maggioritario. Eppure l’innalzamento della quota proporzionale dal 25% al 50% è pensata proprio per mediare con la posizione di FI.

Prima di Rosato, il capogruppo dem in commissione Emanuele Fiano aveva chiarito che “abbiamo presentato una proposta elettorale che rappresenta la massima mediazione possibile e che rappresenta un punto di partenza per il testo base”. “Secondo noi – aveva aggiunto – viene incontro sia a chi vuole una legge elettorale proporzionale, sia a chi vuole dei correttivi maggioritari, come noi e la Lega”. Un faticoso lavoro di mediazione che il segretario Matteo Renzi aveva capito già nel pomeriggio essere destinato al fallimento. “Continuano le grandi manovre parlamentari di chi chiede a parole una nuova legge elettorale ma in pratica non la vuole, e perde tempo”, aveva scritto il leader del Pd su Facebook.

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