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L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE A SCUOLA, RISPONDE CHATGPT

In Cina i bimbi al loro primo giorno di scuola fanno volare i loro aquiloni in cielo, come segno di buon auspicio.
In Nuova Zelanda l’anno scolastico inizia a febbraio con una cerimonia che ricorda le origini Maori e dove non manca mai il tradizionale haka.
In Bangladesh durante i mesi dei monsoni ci sono le Scuole Solari Galleggianti che, munite di pannelli solari, piccole biblioteche e portatili connessi a internet, sostituiscono le scuole sulla terra ferma così da permettere agli alunni di continuare ad andare a scuola anche con le piogge.
Prima o poi, in un modo o in un altro la scuola comincia o ricomincia per tutti, ovunque.
Tra pochi giorni si aprirà un nuovo anno scolastico anche in Italia e anche la scuola italiana ha iniziato da poco ad affrontare una sfida importante: l’uso dell’Intelligenza Artificiale nel processo educativo.

A pensarci bene l’IA non è esattamente una sconosciuta. Sui social e sulle piattaforme streaming, per esempio, gli algoritmi di intelligenza artificiale già da un po’ di tempo ci propongono contenuti personalizzati. Conviene perciò gestire il fenomeno invece che stare a guardare, soprattutto se si parla di scuola.
In quest’ottica è assolutamente necessario rivedere tutto il “sistema scuola” in cui, senza farci prendere dal panico, l’IA non arriverà a sostituire l’insegnante bensì rivestirà il ruolo di assistente grazie al quale le prestazioni sia dei docenti che degli alunni diventeranno più efficaci.
Da una parte l’IA può alleggerire il carico di lavoro degli insegnanti svolgendo le mansioni più automatiche o ricercando materiale didattico, dall’altra migliora l’apprendimento scolastico degli alunni grazie alla creazione di percorsi personalizzati che tengono conto sia dei punti di forza che delle problematicità.
Ci arrivano già delle conferme dall’International School of Monza che ha partecipato al primo programma pilota sull’IA a scuola, promosso dal gruppo International School of Europe di Inspired Education Group, con oltre 100 scuole in 6 continenti per i ragazzi da uno a 13 anni.
Gli alunni dell’International School of Monza, grazie all’apprendimento con profili personalizzati creati dall’IA, hanno registrato un miglioramento dei risultati scolastici del 10,2%.

La portata rivoluzionaria dell’IA, però, fa ancora paura. Le scuole di tutto il mondo, secondo un rapporto Unesco, stanno facendo i conti con ChatGpt e simili ma con molta preoccupazione.
ChatGpt è un cosiddetto chatbot cioè un software che simula ed elabora in forma generativa le conversazioni umane. ChatGPT usa normalmente il testo scritto e grazie a un sofisticato sistema che imita l’intelligenza umana, è capace di arrivare a un livello di conversazione tipico di un colto intellettuale umano.
Viene da chiedersi: cosa ne pensa ChatGpt sull’argomento? Glielo abbiamo chiesto direttamente:

In che modo ChatGpt può essere utile agli alunni a scuola?
GPT-3, come me, può essere molto utile agli alunni a scuola in diversi modi:
1-Aiuto nelle ricerche: GPT-3 può rispondere a domande e generare informazioni su una vasta gamma di argomenti. Gli studenti possono utilizzarmi per ottenere informazioni aggiuntive o spiegazioni su argomenti di studio.
2-Risposte a domande complesse: Posso rispondere a domande complesse e spiegare concetti difficili in modo chiaro e comprensibile.
3-Supporto nello studio: GPT-3 può generare riassunti di testi o libri, aiutando gli studenti a studiare in modo più efficiente.
4-Pratica di scrittura: GPT-3 può essere utilizzato per generare esempi di scrittura, correzione grammaticale o suggerimenti per migliorare la qualità della scrittura degli studenti.
5-Traduzione: Posso aiutare gli studenti a tradurre testi da una lingua all’altra, facilitando la comprensione di materiale in lingue straniere.
6-Sviluppo di competenze di programmazione: Posso aiutare gli studenti a imparare la programmazione, risolvendo problemi e fornendo spiegazioni su concetti informatici.
7-Educazione su temi attuali: GPT-3 può fornire informazioni aggiornate su eventi attuali e tendenze, aiutando gli studenti a rimanere informati.
8-Assistenza nello sviluppo di progetti: Gli studenti possono utilizzare GPT-3 per generare idee o contenuti per progetti scolastici.
9-Creazione di quiz e test: GPT-3 può aiutare gli insegnanti e gli studenti a creare quiz e test per valutare la conoscenza.
10-Sviluppo di competenze di conversazione: GPT-3 può essere utilizzato per praticare la conversazione in lingue straniere o per migliorare le abilità di comunicazione in generale.
Tuttavia, è importante notare che GPT-3 dovrebbe essere utilizzato come uno strumento di supporto e non come un sostituto per l’apprendimento attivo e il coinvolgimento degli studenti. Gli studenti dovrebbero continuare a studiare in modo approfondito, fare ricerche indipendenti e interagire con gli insegnanti e i compagni di classe per ottenere una formazione completa.

L’intelligenza artificiale potrà mai sostituire gli insegnanti a scuola?
L’intelligenza artificiale (IA) ha il potenziale per svolgere un ruolo importante nell’educazione e migliorare l’esperienza di apprendimento, ma sostituire completamente gli insegnanti a scuola è una prospettiva complessa e dibattuta. Ecco alcune considerazioni:
1. Ruolo degli insegnanti: Gli insegnanti non sono solo fonti di informazione, ma anche guide, mentori e modelli di ruolo per gli studenti. Forniscono supporto emotivo, adattano le lezioni alle esigenze degli studenti e aiutano a sviluppare competenze sociali ed emotive. Questi aspetti sono difficili da replicare con l’IA.
2. Apprendimento personalizzato: L’IA può personalizzare l’apprendimento, adattando il ritmo e il contenuto alle esigenze individuali degli studenti. Tuttavia, la vera personalizzazione richiede una comprensione profonda del contesto dell’apprendimento e delle esigenze degli studenti, che può essere fornita meglio dagli insegnanti.
3. Aspetti umani dell’insegnamento: Gli insegnanti offrono interazioni umane significative che vanno oltre la semplice trasmissione di conoscenza. Queste interazioni aiutano gli studenti a sviluppare abilità sociali, empatia, pensiero critico e risoluzione dei problemi, che sono elementi essenziali dell’educazione.
4. Sfide etiche e sociali: Sostituire gli insegnanti con l’IA potrebbe sollevare importanti questioni etiche e sociali, come la perdita di posti di lavoro, la privacy degli studenti e il rischio di discriminazione algoritmica.
5. Complemento all’insegnamento: Molto probabilmente, l’IA sarà un complemento all’insegnamento, aiutando gli insegnanti a fornire un’apprendimento più efficace e personalizzato. Ad esempio, l’IA può automatizzare compiti amministrativi, valutare il progresso degli studenti o fornire contenuti aggiuntivi.
6. Miglioramento dell’efficienza: L’IA può contribuire a migliorare l’efficienza del sistema educativo, consentendo agli insegnanti di concentrarsi maggiormente sull’interazione con gli studenti e la progettazione di esperienze di apprendimento di alta qualità.
In sintesi, mentre l’IA può essere un potente strumento di supporto per l’educazione, il suo ruolo più probabile è quello di collaboratore degli insegnanti piuttosto che di sostituto completo. La combinazione di competenze umane e tecnologia può portare a un miglioramento significativo nell’educazione e nell’apprendimento.

Credi che i compiti a casa spariranno dato che si può copiare facilmente da ChatGpt?
È possibile che l’accesso a strumenti come GPT-3 possa sollevare preoccupazioni legate alla copia non etica dei compiti a casa, ma ci sono alcune considerazioni importanti da tenere in considerazione:
1. Sensibilizzazione e etica: Gli insegnanti possono educare gli studenti sulla corretta e etica utilizzazione di strumenti come GPT-3. È importante sottolineare che copiare e incollare risposte senza comprendere il materiale di studio non è un metodo efficace di apprendimento.
2. Compiti adattati: Gli insegnanti possono progettare compiti che richiedono pensiero critico, analisi approfondita o applicazione dei concetti, rendendo più difficile la semplice copia di risposte generate dall’IA.
3. Controllo delle consegne: Gli insegnanti possono implementare controlli per verificare l’originalità delle consegne degli studenti, come l’uso di software di rilevamento del plagio.
4. Focus sull’apprendimento: L’obiettivo principale dell’istruzione dovrebbe essere l’apprendimento effettivo e la comprensione dei concetti, non solo il completamento di compiti. Gli insegnanti possono concentrarsi su valutazioni formative e metodi di insegnamento che incoraggiano il coinvolgimento attivo degli studenti.
5. Valutazione continua: La valutazione degli studenti dovrebbe basarsi su un insieme di strumenti, compresi test in classe, progetti, partecipazione e compiti a casa. In questo modo, la copia di compiti a casa avrà un peso limitato sull’intera valutazione.
6. Uso responsabile delle risorse digitali: Gli strumenti basati sull’IA, come GPT-3, possono essere utilizzati responsabilmente dagli studenti per ottenere chiarimenti o supporto supplementare, ma dovrebbero essere incoraggiati a sviluppare le proprie capacità di pensiero critico e risoluzione dei problemi.
In breve, mentre la disponibilità di strumenti come GPT-3 può sollevare preoccupazioni sulla copia non etica dei compiti a casa, l’educazione efficace si basa su molto più che semplici consegne di compiti. Gli insegnanti possono adottare approcci pedagogici che enfatizzano l’apprendimento attivo e la comprensione dei concetti, riducendo così l’attrattiva della copia non etica dei compiti.

Dunque questo software diventerebbe semplicemente qualcosa di simile a ciò che è la calcolatrice nelle scuole.
In America la direzione è già questa. In Italia si sta iniziando a spiegare ai ragazzi in aula potenzialità, limiti e pericoli dell’IA. Ma c’è la consapevolezza che sia inevitabile e urgente riprogettare la scuola in chiave digitale con nuove competenze, con obiettivi e strategie rinnovati e all’avanguardia. È previsto, infatti, un Piano Scuola 4.0 che prevede di investire fondi del Pnrr per creare entro il 2025 “centomila classi innovative e laboratori per le professioni digitali del futuro”. Ovviamente bisogna formare gli insegnanti per guidare al meglio questa trasformazione.

Rosalba Carchia

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