Officina delle idee

MARCO PANNELLA E I DETENUTI

Marco Pannella e’ stato innanzitutto il politico piu’ amato dai detenuti e le conferme sono arrivate alla cerimonia laica a Piazza Navona. Chi piu’ dei radicali ha avuto il coraggio di manifestare per la dignita’ di chi vive tra le sbarre magari anche senza godere del diritto di alcun processo e senza alcuna sentenza. Marco dalla parte dei disperati, di chi non ha speranza . “Chi non ha speranza sia speranza“, ha recitato in uno dei suoi ultimi messaggi politici a radioradicale nella sede di Torre Argentina con i suoi figli radicali.

L’ impressione che si aveva, anche da parte di un neofita, era quello di entrare in una famiglia una volta varcata quella soglia dove il padre Marco, alto e col suo sigaro, si aggirava nella stanza e soddisfatto ascoltava i suoi figli a lavoro. Marco prestava interesse anche ad un nuovo venuto e per ricevere un rimprovero bisognava entrare nel suo cuore, insomma meritarselo.

Un visionario della politica oltre il tempo e lo spazio, oltre l’ Europa e quindi amato dai leader di ogni parte del mondo. Non esiste una vecchia e una nuova generazione di radicali perche’ se vivono da sessant’ anni sono tali in quanto hanno avuto la capacita’ di rimanere sempre gli stessi. Le polemiche forse produrranno una trasformazione poiche’ l’ assenza fisica del padre non potra’ contollare il diverso recepimento dell’ eredita’.

Durante la cerimonia tibetana al partito ci e’ stato spiegato che dal giorno della morte Marco entrera’ in 7 corpi diversi e tra 49 settimane se saremo fortunati potra’ rinascere nel grembo di una donna sotto la forma umana.

Fino ad allora non ci sara’ un nuovo Pannella .

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