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Marina Tagliaferri: “La Campania, uno scrigno chiuso per il troppo peso di chi è seduto sopra”

Nota come Giulia in Un posto al sole, l’attrice Marina Tagliaferri è intervenuta durante la trasmissione “Dentro i fatti” a Radio Club 91, intervistata da Samuele Ciambriello. Nella soap tanto amata dagli italiani Marina interpreta una donna forte, una donna che impegna la sua vita sia per i figli e la famiglia che per una famiglia più allargata, quella della società, attraverso un’associazione che aiuta i più deboli. Questo grande esempio sociale, trasmesso lì sottoforma di intrattenimento, si riflette nella realtà nelle parole dell’attrice che dimostra una grande attenzione e una importante sensibilità verso le problematiche della nostra Regione e del nostro tempo, tutte racchiuse in una bella ma semplice metafora che riporta ai radioascoltatori. Nel corso dell’intervista ci troviamo poi di fronte un’altra Marina, molto diversa dalla Giulia della soap, addirittura una donna tanto esperta ai fornelli da scrivere un libro di ricette, altro che i poco riusciti “manicaretti” preparati per Renato, Nico, Angela & Co.

 

Parlando delle bellezze della nostra Regione, di questo patrimonio dell’Unesco che sono i nostri beni artistici e culturali, se tu dovessi fare l’ambasciatrice di questa regione, come parleresti della Campania?

“Io sicuramente ne parlerei molto bene, ma più che dire quello che direi agli altri della Campania, preferirei parlare agli stessi campani e dire che sono seduti su un forziere pieno di pietre preziose ma questo forziere è chiuso, ci sono seduti tutti sopra, al punto tale che il peso di tutte le persone sedute sopra impedirà l’apertura di questo forziere, a vita. Per cui, la cosa forse più importante sarebbe quella di rendersi conto, alleggerire, riuscire ad aprire questo forziere e tirare fuori veramente la preziosità che ha Napoli e la Campania.”

un posto a tavolaLa Campania non è solo arte e cultura. Tu sei stata testimonial della campagna pubblicitaria di un noto marchio alimentare e hai scritto un libro intitolato “Un posto a tavola – ricette e racconti di un anno in cucina”, quanto è importante una sana alimentazione, penso soprattutto ai nostri prodotti agroalimentari?

“Io, infatti, mi riferisco anche a questi quando parlo di pietre preziose, però se queste pietre preziose le teniamo chiuse o le avveleniamo è come se le bloccassimo, non le potessimo più sfruttare. Forse la parola più importante è consapevolezza: bisogna essere consapevoli di questa eredità meravigliosa che la storia ci ha lasciato. Sono passate tante culture da qui, inizialmente le abbiamo vissute soprattutto come dominazioni, però ci hanno lasciato molto ed è anche per questo che c’è quest’anima così forte, per questo i napoletani, i campani, hanno un’anima così potente, fortificata di giorno in giorno, di anno in anno, attraverso la storia.”

Maggio è il mese della donna, mese in cui si festeggia la festa della mamma. Il tuo ruolo in Un posto al sole è quello della mamma: quante difficoltà ha una mamma oggi nell’educare e crescere i figli e soprattutto nel vivere l’inquietudine per il loro futuro?

“Io penso che bisogna crescere i figli non soltanto con l’idea di dire adesso vi insegno come si fa a non farsi fregare, perché c’è un po’ questo concetto in Italia, i più bravi sono quelli che non si fanno fregare; se uno impara a conoscersi a studiare anche quello che c’è intorno a noi automaticamente si saprà difendere ma al tempo stesso ingrandirà la propria anima, la propria cultura, e vedrà gli altri non solo come qualcuno pronto a fregarlo, come un nemico.”

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