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MITI DI NAPOLI: STORIA DELLA SPLENDIDA VILLA PIGNATELLI NEL QUARTIERE DI CHIAIA, LUOGO DI INCONTRO DELL’ALTA ARISTOCRAZIA NAPOLETANA

La villa Pignatelli è un edificio monumentale ubicato nel quartiere Chiaia in Napoli risalente agli inizi del XIX secolo.

La struttura,  si affaccia sulla riviera di Chiaia e rappresenta uno dei più significativi esempi di architettura neoclassica di Napoli.

Voluta nel 1826 dal baronetto Sir Ferdinand Richard Acton (figlio di John Francis Edward Acton, VI Baronetto, primo ministro di Ferdinando I), la villa venne realizzata da Pietro Valente a cui successe nel 1830 Guglielmo Bechi.

Poi nel 1841, la villa venne acquistata dalla famiglia di banchieri tedeschi Carl Mayer von Rothschild, che la abitarono fino al 1860. Il nobile di Francoforte, incaricò i successivi lavori di abbellimento a  Gaetano Genovese.

Nel 1867, la famiglia tedesca vide le proprie sorti legate a quella dei Borbone, i quali furono allontanati dalla città a seguito dell’unità nazionale. Così la villa fu ceduta a principi Pignatelli Cortes d’Aragona, che ne furono proprietari fino al 1955,quando la principessa Rosina Pignatelli ne fece donazione allo Stato Italiano perché fosse trasformata in un museo.

La villa divenne   un punto d’incontri dell’alta aristocrazia napoletana ed europea.

Nel 1960 la villa venne aperta al pubblico col nome di “Museo Diego Aragona Cortes”. Nello stesso anno, ma inaugurato nel 1975 ed aperto al pubblico solo nel 2014, vi furono importanti donazioni di carrozze e materiali annessi, tra cui spicca quella del marchese Mario d’Alessandro di Civitanova, che diedero la nascita al museo delle carrozze di villa Pignatelli.

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