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Morto l’allenatore serbo Sinisa Mihajlovic. La figlia: “Il mio cuore oggi è spezzato, in frantumi. La mia anima peggio, e non riesco a continuare a parlare del mio super eroe”

A 53 anni si è spento  Sinisa Mihajlovic dopo una dura lotta contro la leucemia.

L’ex calciatore, diventato allenatore di molte squadre italiane, si è trovato a fronteggiare quest’ultima grande sfida. Dal 2019, infatti, annuncia di avere una grave forma di leucemia ed è costretto a fermarsi per un po’.

Nonostante i periodi passati in ospedale per le chemioterapie, non ha mai abbandonato la squadra. “Vincerò io aveva dichiarato. I suoi ragazzi hanno lottato al suo fianco per tutta la durata del male.

Ritorna miracolosamente in panchina a Verona il 25 agosto dello stesso anno, sorretto dall’affetto della famiglia e della sua squadra e contro ogni aspettativa.

Ma le cose iniziano a peggiorare. A settembre di quest’anno iniziano le nuove terapie, il corpo non riesce a reggere tutta questa pressione e, alla fine, cede alla malattia.

Il mio cuore oggi è spezzato, in frantumi. La mia anima peggio, e non riesco a continuare a parlare del mio super eroe, per me papà, per voi Siniša Mihajlovic. Fa troppo, troppo male. È dura papà. È dura. In questo momento di immensa sofferenza avrei solo bisogno di un tuo abbraccio. Non un abbraccio qualsiasi, il tuo. Mischiato al tuo profumo, che, come la tua anima, rimaneva addosso”, le parole della figlia Virginia Mihajlovic .

Conclude: “Dopo aver scoperto il tuo destino, ringrazio di averti avuto con me per questi anni, in cui mi hai donato tutto, tutto quello che un padre avrebbe potuto donare ad una figlia, anzi molto di più. Mi hai amata immensamente, con tutte le forze che avevi. Mi hai protetta da ogni cosa, da tutti e tutto. Tu sei stato troppo. Troppo per me. Troppo per noi. Troppo per tutti”.

Il saluto dal mondo dello sport non è tardato. L’allenatore Roberto Mancini ha affermato: “Questo è un giorno che non avrei mai voluto vivere, perché ho perso un amico con cui ho condiviso quasi 30 anni della mia vita, in campo e fuori”.

 

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