Cultura

NAPOLI: PRESSO IL COMPLESSO DEGLI “INCURABILI” , UNA MOSTRA CHE RACCONTA DEL PRIMO CONFLITTO MONDIALE OVVERO LA GRANDE GUERRA ITALIANA

Un’esposizione che rimarrà nell’ospedale-museo per diversi mesi, è quella de “La Grande Guerra”, nello splendido complesso degli Incurabili,  per ricordare  l’eroismo di chi era al fronte  durante la prima Guerra mondiale, ma anche  di chi la guerra la combatteva fra le proprie mura di casa. A cominciare dai medici e paramedici che si presero cura dell’enorme numero di militari feriti che furono trasferiti e ospedalizzati a Napoli sotto le insegne della Croce rossa italiana, come il dottor Giuseppe Moscati, che in qualità di direttore generale del Reparto medico militare  si occuperà di ben 2524 soldati, salvando vite. Tuttavia,  la manifestazione vuole essere anche un omaggio alle vittime e ai feriti della guerra, e tutte quelle donne: mogli, madri, figlie, fidanzate che avevano la parte più cara della propria vita a combattere in trincea. Tra le peculiarità della mostra ricorderemo la scheggia di bomba che riguarda il bombardamento aereo della città effettuato da uno Zeppelin della Marina imperiale tedesca, che nella notte tra il 10 e l’11 marzo 1918, sgancerà le sue bombe su Napoli., colpendo Posillipo, i Quartieri Spagnoli, la zona dei Granili, piazza del Municipio, via Toledo, il Corso Vittorio Emanuele . Alla fine i morti saranno diciotto e i feriti un centinaio, ma da quel momento la popolazione vivrà nel terrore di altri attacchi aerei.Tra gli espositori, privati e collezionisti, che hanno deciso di condividere con i visitatori della Mostra interessantissimi pezzi di Storia: Delia Catalano, Filippo de Innocentis, Giovanni Lembo, Umberto Lentini e  Alessandro Volta . La mostra  rimarrà aperta per tre mesi e avrà come obiettivo  quello di far conoscere ai più giovani le vicende umane e storiche del Primo conflitto mondiale, che in Italia provocò la morte di oltre un milione di civili . Il dolore delle donne rimaste sole senza una parte di se, e quello degli uomini partiti al fronte per combattere una guerra malvagia, che li ha strappati alla vita terrena.

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