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Olio: torna a correre la produzione italiana a +89%, la Puglia traina con +175%

È la scelta migliore quando si parla di condimenti, per sapore, fragranza ma anche per le tante virtù salutari: l’olio extravergine di oliva è amico del cuore, antitumorale e alleato della giovinezza.  Conosciuto e usato fin da tempi antichissimi, l’olio di oliva è il grasso più usato nella dieta mediterranea. Sono innumerevoli gli studi clinici ed epidemiologici che evidenziano le qualità nutrizionali di questo alimento, considerato il migliore, il più adatto all’alimentazione umana, tra tutti i grassi alimentari di largo consumo. Un primato che nasce da una verità molto semplice: l’extravergine è l’unico olio ad essere prodotto solamente spremendo le olive, senza l’aiuto di solventi chimici o altri interventi industriali, come accade invece per altri oli o grassi vegetali. L’extravergine, è rimasto negli anni un prodotto genuino e naturale, una spremuta di olive che trasferisce all’olio tutte le sostanze preziose contenute nella materia prima.  Il tacco d’Italia, dall’indagine degli osservatori di mercato di Cia-agricoltori Italiani, Italia Olivicola e Associazione italiana frantoiani oleari (Aifo), produrrà, nella campagna olearia 2019/2020, quasi il 60% dell’olio extravergine d’oliva nazionale con un +175% di crescita.

La produzione italiana è stimata complessivamente, a livello nazionale, superiore alle 330.000 tonnellate di olio raddoppiando quasi (+89%) la produzione dello scorso anno, attestatasi intorno alle 175.000 tonnellate di prodotto. L’incremento produttivo pugliese è frutto dei territori olivicoli delle province di Bari, Barletta-Andria-Trani (Bat) e Foggia, zone – spiegano gli analisti – falcidiate dalla gelata nel febbraio 2018.

Resta il trend negativo per il Salento, colpito, come noto, dal batterio Xylella e che registra rispetto alla già negativa annata passata, un calo del 50% della produzione con meno di 3.000 tonnellate.

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