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One Billion Rising Revolution 2015: 207 nazioni e 100 città italiane balleranno contro le violenze sulle donne

Il 14 febbraio torna per il terzo anno consecutivo ONE BILLION RISING, la campagna ideata da Eve Ensler che ha spinto più di un miliardo di persone a danzare e manifestare contro le violenze subite dalle donne. Dopo One Billion Rising (2013) e One Billion Rising for Justice (2014), l’appuntamento del 2015 è con ONE BILLION RISING REVOLUTION. A Napoli il Flash Mob OBR REVOLUTION patrocinato dal Comune, si svolgerà sabato 14 alle 11:30 al Largo Berlinguer e lungo via Toledo, dove gruppi di Tamorra e percussioni africane inizieranno a riscaldare l’atmosfera e a coinvolgere le persone.  

Nel mondo hanno aderito alla campagna 207 nazioni e in Italia saranno oltre 100 le città coinvolte: da Roma a Milano, da Genova a Bologna, da Lecce a Trieste, insieme a decine di realtà di provincia in tutto il Paese. Tra le numerose associazioni nazionali aderenti alla campagna ricordiamo D.I.Re, Amnesty International, Fare Bene Onlus, Differenza Donna, Doppia Difesa Onlus, Arcilesbica, Arci Donna, Rete Se Non Ora Quando, CGIL Nazionale, Maschile Plurale.

Anche stavolta al centro della manifestazione ci saranno la musica e la danza per spezzare le catene della violenza, in maniera politica ma con il sorriso

Patrizia Perrone, una dei membri del comitato della tappa partenopea della manifestazione, ci spiega il perché di questa “danza mondiale” e ci illustra l’iniziativa di sabato

Cosa significa questa manifestazione “globale” che da 3 anni anima le piazze di 100 paesi nel mondo?

«La questione violenza di genere è senza dubbio urgente e richiede la massima attenzione. Noi danziamo per rivoluzionale il Mondo, per fare in modo che nessuna di queste violenze possa essere più perpetrata. Andiamo dalla mutilazione genitale in alcuni paesi, al femminicidio, alla violenza sessuale, alle percosse, alle violenze psicologiche, ma anche al modo dei mass media di intendere il mondo e la sessualità femminile».

Anche stavolta Napoli sarà una delle città che aderiscono a questo importante evento,  come si sta preparando la città e quali saranno i luoghi interessati?

«Questo è il terzo anno che organizziamo il Flash Mob. Siamo in tante e lavoriamo alacremente per organizzare tutto al meglio, per fare in modo che Napoli ma anche tutte le altre località della nostra regione siano presenti a questo importante appuntamento. Non va dimenticato che la nostra danza si terrà nello stesso giorno in tutto il globo terrestre, e la Campania, e Napoli, sono sempre molto presenti. Quest’anno abbiamo voluto spostare la location al largo Berlinguer, nei pressi della metropolitana di via Toledo, per coinvolgere una nuova zona della città. Dopo due anni in Piazza Plebiscito abbiamo pensato che la nostra meravigliosa città può offrire variegate cornici per questo flash mob, per cui è possibile che l’anno prossimo ci sposteremo ancora. Un’altra novità di quest’anno è la presenza di percussionisti e ballerini di danza popolare che agiranno una contaminazione tra la nostra cultura e le altre, a sottolineare da un lato l’internazionalità di One Billion Rising, dall’altro l’amore per le nostre radici. Anche in caso di pioggia non ci fermeremo ed eventualmente ci sposteremo nella Galleria Umberto poco distante dal luogo prestabilito. Ma ci auguriamo che Napoli voglia regalarci per sabato una splendida giornata di sole, per esaltare al massimo l’energia dei nostri corpi che danzano per cambiare la condizione femminile in tutto il Mondo».

Ci sono istituzioni locali che hanno aderito o hanno patrocinato l’iniziativa?

Sì, e colgo l’occasione insieme alle altre organizzatrici  Rosaria Guarino e Rossana Ciambelli, per ringraziare tutti quelli che parteciperanno al  flash mob, sia in maniera individuale che mediante adesione delle associazioni che quest’anno sono tantissime, la Consulta Pari Opportunità della II Municipalità, l’assessorato alle Pari Opportunità del Comune, che hanno concesso il patrocinio morale all’iniziativa.

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