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Premio Internazionale Biol, un riconoscimento all’olio di oliva extravergine biologico

«L’olio è un prodotto prezioso della dieta mediterranea. Un valore unico». Così il professore del Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Raffaele Sacchi, studioso e conoscitore di olio e grande comunicatore della gastronomia. E’ lui a parlarci del Premio Internazionale Biol, la kermesse riservata all’olio di oliva extravergine biologico che rappresenta un punto di riferimento mondiale per tutto il settore olivicolo, creata dal Consorzio Italiano per il Biologico (C.I.Bi) e promossa da Regione Puglia, Area Politiche per lo sviluppo rurale, Camera di Commercio di Bari e Città di Andria.

Perché la scelta di Caserta?

«La scelta di Caserta è un doveroso riconoscimento al primo posto del Biol 2014, assegnato ad Alberto Marulli, produttore olivicolo di Francolise, col suo “Monte della Torre etichetta blu” vincitore del concorso tenutosi in Puglia, ad Andria, per i migliori extravergini ecocompatibili. L’olio casertano, premiato al Summer Fancy Food di New York, è risultato il migliore assoluto tra i 425 oli in gara – cifra record – giunti da 17 Paesi, superando al fotofinish un tipico olio del Chianti, il “San Martino” della Tenuta omonima di Bagno a Ripoli (Firenze) e il pugliese,  terzo posto,  “Tenuta Arcamone” prodotto da De Carlo a Bitritto in provincia di Bari».

La qualità dell’olio è migliorata nel tempo?

«Certo! Moltissimo negli ultimi anni. Molti frantoi implementano sistemi di qualità straordinari nel rispetto dell’ambiente con la massima attenzione alla qualità del prodotto. I corsi di assaggiatore, la formazione, il lavoro di ricerca che l’Università Federico II e la Regione Campania hanno realizzato negli ultimi anni stanno dando i loro frutti e stiamo vedendo crescere le aziende che conquistano così un elevato livello di produzione. Produzioni tipiche e riconoscibili, infatti, in ogni azienda troviamo profumi, antiossidanti, emozioni. benessere e salute.

Oli dalla diversa tipicità, incuriosiscono!

«Si, è così. Dall’amaro caratteristico dell’olio ottenuto da olive verdi o invaiate; pregio che non deve essere troppo accentuato altrimenti è classificato come difetto. All’armonico che si manifesta nell’assenza di picchi aromatici e sentori dominanti. Lo si riconosce subito al palato. Fruttato ovvero l’olio extra-vergine essendo una spremuta d’oliva deve avere l’aroma tipico del suo frutto: questa è la caratteristica principale di un olio d’oliva, proveniente da frutti sani e freschi, verdi o maturi ( percepita per via diretta o retronasale). E così via. Davvero ci si può sbizzarrire a cercare oli dalla diversa tipicità e di altissima qualità».

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