Economia e Welfare

Puntare sul Mezzogiorno per far ripartire l’intera Nazione

Si è tenuto nella sede dell’Università Telematica Pegaso l’incontro “Il Mezzogiorno d’Italia fra Presente e Futuro”. L’appuntamento organizzato dall’onorevole Giuseppe Ossorio è stato un dibattito sul Sud e lo stato di totale isolamento in cui si trova, ormai, da anni. Alla discussione, moderata da Antonio Perillo, direttore del TG3 Campania, sono intervenuti Antonio Bassolino, Giuseppe Ossorio, Adriano Giannola, Presidente SVIMEZ e, Vincenzo Maggioni, professore di Economia Aziendale. Ognuno ha voluto dare il proprio contributo in virtù delle loro professionalità. Ad assistere c’era un pubblico variegato, esponenti politici come Raimondo Pasquino, la senatrice Annamaria Carloni e, professionisti come il presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli, Bruno Zuccarelli, docenti universitari e imprenditori.

Giuseppe Ossorio ha spiegato l’importanza di un incontro di questo genere, sottolineando le diverse problematiche del Sud e la gravità del mutismo a cui stiamo assistendo da parte della classe dirigente del Mezzogiorno: «Oggi vogliamo affrontare un tema importante che è appunto l’enorme stato di degrado in cui versa il Mezzogiorno. Negli ultimi anni abbiamo assistito a un impoverimento del Sud, decine di giovani vanno via, va via la parte migliore. Mi preoccupa il mutismo della classe dirigente, la parola Mezzogiorno è stata cancellata dalle agende dei Governi negli ultimi trent’anni».

Adriano Giannola, il presidente di SVIMEZ, un’associazione che si occupa dello sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, ha posto l’accento sull’importanza che il Sud ha per il resto della Nazione: «L’economia italiana sta affondando perché è il Mezzogiorno ad affondare, c’è il rischio di una desertificazione. Il Sud rischia di morire di eutanasia, noi ci troviamo in una crisi strutturale, che dura ormai da moltissimi anni. Incontri come quello di oggi si dovrebbero tenere al Nord, affinché si comprenda quanto la ripartenza del Mezzogiorno sia fondamentale per tutta la Nazione». Quest’incontro ha dato un’osservazione completa della situazione attuale, guardando però al futuro e alle forze che devono scendere in campo per risollevare il Sud e di conseguenza, il resto del Paese. Secondo il professor Maggioni, per anni le diverse classi dirigenti hanno fatto l’errore di puntare sul turismo per far ripartire l’economia del Mezzogiorno:«Il turismo-ha spiegato Maggioni- non è la soluzione a tutti i mali, non si può pensare che sia il modo per far ripartire l’economia. Prima di pensare al turismo, bisognerebbe pensare alla riqualificazione del territorio, dell’ambiente e soprattutto dell’immagine».

La conclusione del dibattito è stata affidata ad Antonio Bassolino, che da Sindaco prima e Governatore poi, conosce bene i problemi della Regione e di tutto il Mezzogiorno. Accolto da un lungo applauso ha parlato della crisi civile che stiamo attraversando, apprezzando comunque il lavoro che sta facendo il Governo. Non poteva mancare, poi, un commento, sull’ormai storica vicenda del porto di Napoli. Un porto che dovrebbe essere la principale struttura produttiva della Regione e che, invece, è totalmente incapace di attirare investimenti. In un lungo intervento l’ex Sindaco di Napoli, ancora acclamatissimo tra i sostenitori del Partito Democratico, ha affrontato, quindi, diverse questioni: «Ci troviamo nel mezzo di una crisi della costituzione civile, che credo sia molto più grave di quella economica. Il Mezzogiorno, poi, ha una grave crisi di rappresentanza politica e lo dico da sostenitore di Renzi. Questa crisi è aggravata dal fatto che la capitale del Mezzogiorno, Napoli è senza voce. Io credo che ci sia la necessità di un’unione tra le istituzioni, per il Porto e per il Teatro San Carlo si sono divise, è giunto il momento di una cooperazione. Stiamo osservando una trasformazione antropologica di questa città, dove regna il sentimento della paura, noi dobbiamo contrastare questa paura e far rivivere la speranza, puntando sui giovani. Napoli in questo momento è senza una maggioranza e senza un’opposizione, una democrazia è forte se funzionano tutte e due le gambe, maggioranza e minoranza».

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