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Rivoluzione Unisannio: presentato il nuovo Sistema Contributivo

Quando l’università viene intesa come una comunità, dove ognuno mette a disposizione le proprie competenze cooperando con l’altro all’interno di un progetto comune e condiviso, significa che la strada che si è intrapresa è certamente quella giusta ma soprattutto i risultati ai quali si giungerà saranno di sicuro buoni e duraturi.

L’Università del Sannio ha sicuramente dato prova, fin’ora, di aver avuto questa capacità, e i primi segnali positivi sono arrivati con la presentazione, avvenuta di recente a Benevento, del nuovo sistema contributivo che entrerà in vigore il prossimo anno accademico.

Molti i cambiamenti, tre i principi che hanno ispirato i lavori svolti dalla commissione istruttoria, della quale ho fatto parte in qualità di rappresentante degli studenti in CdA, : equità, solidarietà, progressività! Il primo è stato conseguito determinando livelli di contribuzione universitari in funzione degli obiettivi di consolidamento e adeguamento della didattica, delle strutture e dei servizi per gli studenti, rispettando una corrispondenza tra le prestazioni che l’università deve erogare e le tasse pagate dagli studenti. Il secondo ed il terzo effettuando una graduazione dei contributi in relazione alle condizioni economiche degli studenti iscritti e tutelando gli studenti di più disagiate condizioni economiche.

La prima grande riforma del nuovo sistema contributivo riguarda il calcolo della parte variabile della tassa: non sarà più calcolata mediante un sistema a fasce, ma sarà adottato un modello di contribuzione continuo, ossia senza salti nell’importo delle tasse tra diverse classi di reddito I.S.E.E., in grado di realizzare i seguenti obiettivi: creare un sistema di tassazione realmente rispondente alle condizioni economiche dello studente, graduando l’aumento dei contributi in relazione alla variazione nella condizione economica e agevolare gli studenti in condizioni economiche disagiate. Infatti, l’adozione di questo nuovo modello ha comportato la riduzione del contributo universitario per dichiarazioni ISEE inferiore agli 8000 euro, mostrando così un’attenzione chiara e precisa verso quegli studenti che molte volte si ritrovano a dover scegliere tra un’istruzione di qualità o rimanere a casa per non gravare sulla famiglia.

Insomma questo nuovo modello eviterà che studenti con redditi sensibilmente diversi paghino lo stessa importo. Ogni studente, con questo meccanismo, pagherà esattamente il dovuto! Potremmo dire: una tassa su misura!

L’altra grande novità riguarda l’introduzione di un indice di merito: una parte del contributo integrativo variabile, infatti, sarà funzione di esso. A tal fine è stato proposto l’adozione di un meccanismo di incentivo che prevede riduzioni o maggiorazioni contributive sulla base di un indice che è funzione dei crediti acquisiti e del profitto. L’intento, nella individuazione del suddetto indice, è stato quello di incentivare la produttività negli studi degli studenti, cercando di far comprendere quanto sia importante riuscire a terminare gli studi nei tempi giusti. Le riduzioni possono variare da un importo minimo di 100,00 euro ad uno massimo di 270,00 euro.

È importante sottolineare che si potrà accedere alle riduzioni già con una media pari a 22 e un numero sufficiente di crediti accumulati. Questo dato è molto importante, poiché generalmente gli studenti che provengono da condizioni economiche disagiate tendono ad effettuare un percorso di studi molto più veloce, a volte tralasciando il voto. In questo caso avrebbero un accesso quasi sicuro alla riduzione ricevendo così un enorme aiuto economico.

Va inoltre evidenziato un altro dato importante e sicuramente di non poco conto e cioè attraverso questo nuovo sistema il numero di studenti che riceverà una riduzione sul contributo variabile dal prossimo anno accademico sarà più che triplicato. Più ragazzi quindi che accedono a questa sorta, potremmo dire, di bonus, attraverso il quale si determina una riduzione significativa del contributo variabile.  Inoltre per gli studenti che conseguono il titolo entro la durata legale, la riduzione che in precedenza veniva applicata alla parte di contribuzione variabile sarà applicata sotto forma di premio di laurea, liquidato dopo il conseguimento del titolo.

Vi è poi la possibilità di diventare uno studente “part-time”, cioè uno studente che opta per un impegno didattico a tempo parziale. Qualora, infatti, per qualsiasi motivo, ci si rendesse conto di non essere in grado o di non poter sostenere tutti gli esami previsti annualmente, si può decidere di svolgere una quantità di lavoro di apprendimento ridotta. In questo caso l’importo di tasse e contributi universitari sarà ridotto di 250,00 euro per gli studenti che optano per un carico di lavoro compreso tra 30 e 35 CFU e di 200,00 euro per gli studenti che optano per un carico di lavoro tra 36 e 45 CFU.

Insomma, questo primo forte segnale di cambiamento assieme ai tanti altri dei mesi scorsi, credo segni davvero l’inizio di un percorso virtuoso che è stato avviato all’Unisannio, finalizzato a dare maggiori stimoli agli studenti e ai docenti. Chiaramente è necessario continuare sulla strada intrapresa, adottando le opportune strategie e avendo come bussola un’istruzione di qualità.

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