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Scuola, come si tornerà in classe: bimbi senza mascherina solo alle materne

Il Comitato scientifico sta valutando le nuove regole per il rientro a scuola da settembre. Sul tavolo del Ministero dell’istruzione diverse opzioni. A cominciare dagli ingressi scaglionati per evitare assembramenti, poi le mascherine obbligatorie, tranne che per i bimbi delle materne e nelle interrogazioni alla lavagna, obbligo di un metro di distanza tra un banco e l’altro, mentre in mensa varranno le stesse regole di sicurezza dei ristoranti. Rimane il nodo degli spostamenti tra casa e scuola.

Le regole – Così, mentre studenti e genitori scendono in piazza da nord a sud per chiedere che a settembre si torni alle lezioni in presenza, il comitato di esperti a cui si sta affidando il MIUR per fare in modo che la ripresa possa avvenire nella massima sicurezza ha già disposto le regole che dal 25 maggio saranno sul tavolo. L’intenzione, per dare certezze a genitori e alunni, è quella di arrivare a una decisione definitiva già il giorno successivo.

La sicurezza – La prima parola d’ordine resta la distanza. Tanto per la primaria quanto per la secondaria – il rispetto delle distanze di almeno due metri tra i banchi. L’argomento più dibattuto è stato quello delle mascherine e alla fine il comitato scientifico ha deciso di renderle obbligatorie tanto per gli insegnanti quanto per gli studenti. Gli unici a non avere quest’obbligo – ripetiamo – sarebbero i bambini delle scuole dell’infanzia. Inoltre, sarà possibile abbassare la mascherina durante le interrogazioni, ma in quel caso la distanza tra studenti e insegnanti dovrà essere di almeno due metri.

No ai guanti – Non sarà invece necessario indossare i guanti ma dovrà essere un’igienizzazione costante. Gli ingressi a scuola, infine, dovranno essere scaglionati ogni mezz’ora e dovranno essere a piccoli gruppi.

Lezioni a distanza? – Forse anche per questo, al momento non ci sono indicazioni precise sul mantenimento delle lezioni a distanza, ma si teme che non spariranno. Il sottosegretario al Miur Anna Ascani poi non esclude la realizzazione del progetto spiegato dal Ministro Azzolina qualche settimana fa, ovvero metà di studenti in classe e l’altra metà che seguirebbero la lezione da remoto. Questo, però, potrebbe realizzarsi per i soli studenti delle superiori.

 

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