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STORIA DELLA CERTOSA DI PADULA : UNA MERAVIGLIA DELLA TRADIZIONE CAMPANA

La certosa di Padula è un monumento nel cuore del Vallo di Diano, in provincia di Salerno: una struttura enorme circondata da ampie distese verdi e dal passato glorioso. Nonostante si trovi una posizione interessante dal punto di vista storico e paesaggistico, questo antico monastero è uno dei meno conosciuti d’Italia, nonostante sia una delle più grandi certose d’Europa. Questo straordinario monastero, conosciuto anche con il nome di Certosa di San Lorenzo, ha una struttura in gran parte in stile barocco, divisa in due aree: una “casa bassa” dove si trovavano la lavanderie, le stalle, i granai, e in una “casa alta” che fungeva da residenza dei monaci. La storia della Certosa di Padula è stata relativamente tranquilla fino alla fine del 1700. Fatta costruire all’inizio del 1300 da Tommaso Sanseverino un po’ per ragioni di carattere religioso, ma certamente per rinnovare il proprio dominio sul territorio. Inoltre tutta la zona del Vallo di Diano aveva bisogno di una radicale opera di bonifica. Dal 1807 i monaci furono costretti ad abbandonarla. Depredata di tutti suoi tesori dalle truppe napoleoniche, la struttura venne riconosciuta come monumento nazionale solo nel 1866. Nonostante questo importante riconoscimento, la Certosa cadde in uno stato di abbandono e declino e solo nei primi anni ’60 dello scorso secolo venne ristrutturata. Della struttura originaria della Certosa di San Lorenzo restano ormai ben pochi reperti originali. Dal portone della chiesa, datato 1374, alle splendide volte a crociera dello stesso edificio religioso. Solo in seguito al Concilio di Trento saranno realizzati il grande Chiostro e la superba scala elicoidale. Uno dei punti più scenografici da vedere in questa struttura monastica è certamente la corte esterna. Rettangolare, con un rilassante e silenzioso ambiente fatto di luci ed ombre e da un verdeggiante prato, è possibile ammirare dal basso il piccolo comune di Padula. Una volta qui c’erano le stalle, i depositi, i forni, le cantine, i granai, insomma la vita pulsante di tutto il monastero. Alla fine del 700 solo in quest’area c’erano circa 200 lavoratori! Il complesso monumentale presenta uno straordinario chiostro con pitture seicentesche, una chiesa con scene del martirio di San Lorenzo e scene dell’Annunciazione. Molto particolare è la cappella del Tesoro che fungeva da cassaforte per custodire il meraviglioso arredo della chiesa. Piuttosto nascosto è il cimitero della certosa di San Lorenzo, dove i certosini seppellivano i confratelli e ponevano sul cumulo di terra una semplice croce di legno. Non venivano usate bare per cui i corpi andavano incontro a una rapida decomposizione.Infine ,si consiglia una passeggiata anche lungo il perimetro esterno della certosa: stalle in legno e enormi prati con una straordinaria vista sul Vallo di Diano riempiono gli occhi e il cuore di una pace che i monaci custodivano gelosamente. Davvero suggestivo è  il giardino della clausura dove i certosini si dedicavano alla preghiera e alla lettura.

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