Economia e Welfare

TRASPORTO PUBBLICO: IL COMUNE DI NAPOLI VUOL VENDERE LA RETE DI TRASPORTO URBANO, ANM, ALLE FERROVIE DELLO STATO

 

Il capo di gabinetto del Comune Attilio Auricchio ha incontrato l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Renato Mazzoncini, dove  l’incontro ha toccato il nervo più scoperto in questo momento per Napoli: l’Anm, l’azienda di trasporto di Palazzo San Giacomo in piena crisi finanziaria, con una ricapitalizzazione votata di recente dal consiglio comunale e un piano di esuberi del personale alle porte.  Tuttavia, i vertici di Ferrovie fanno sapere che «l’incontro c’è stato, si è parlato di vari argomenti. Se Anm farà una gara noi potremmo valutare la possibilità di parteciparvi. È la stessa linea che stiamo tenendo a Roma per Atac». La situazione dei trasporti è divisa in due:  l’azienda di trasporti del Comune di Roma, attanagliata dai debiti; poi vi è  l’Anm di Napoli in perdita negli ultimi anni: dal segno negativo di 21 milioni nel 2013 al rosso di 42 milioni nel 2015 con  il rischio fallimento.  La città di Napoli avrebbe posto sul tavolo la Anm, paragonandola proprio alla romana Atac, richiamando l’eventuale soccorso del governo. A tal proposito,  Mazzoncini spiega che : «Le debolezze delle municipalizzate sono state spesso un freno allo sviluppo della mobilità collettiva. Se ci chiamano, siamo pronti a dare una mano. Soltanto nelle ultime settimane abbiamo vinto altre due gare, per la gestione dei bus a Parma e a Salerno». Il Comune di napoli  ha subito  il taglio dei trasferimenti alla sua azienda di trasporto da parte della giunta De Luca: 15 milioni in tre anni, per cui si prevede una ricapitalizzazione da 65 milioni di euro attraverso il conferimento di alcuni beni del Comune in Anm: soprattutto depositi di autobus e uffici, poi l’aumento dei biglietti e soprattutto dei permessi di sosta per i residenti. Nel mirino per ora vi sono 194 dipendenti. Nel documento di programmazione 2017-2019 del Comune, infatti,  è scritto che il  “raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2019 grazie a una riduzione dei costi pari, una volta a regime, a 39 milioni l’anno e maggiori ricavi da recupero evasione e incrementi tariffari” e ancora “Per l’Anm si rende necessario avere a disposizione una situazione economico-finanziaria e patrimoniale aggiornata ad oggi per adottare le conseguenti determinazioni nel caso del permanere degli squilibri economico finanziari”.

Potrebbe piacerti...