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Trentenne suicida nel carcere di Poggioreale, è il settimo in Campania da inizio anno

Il Garante campano Ciambriello: «Attonito ed amareggiato: in carcere si continua a morire per le troppe speranze deluse».

 

È di oggi la notizia di un nuovo suicidio nella Casa circondariale di Napoli Poggioreale: il trentenne Francesco, papà di due gemelli neonati, ha compiuto, nella nottata, il folle gesto, lasciandosi morire impiccato nella sua cella.

In Italia, dall’inizio dell’anno, sono in totale 80 i detenuti morti suicida, mentre in Campania il bilancio è di 7. Negli ultimi dieci anni sono, in tutto, 584 le persone suicidatesi in carcere e ben 22 di questi episodi sono avvenuti nel carcere di Poggioreale, dove sono stati, in questo arco temporale, 267 i tentativi di suicidio, sventati dal personale della polizia penitenziaria.

Così il Garante campano delle persone private della libertà personale, Samuele Ciambriello: «Sono scosso e attonito: nelle carceri si continua a morire di fragilità umana e di abbandono. I numeri sulle morti per suicidio negli istituti di pena sono allarmanti e devono indurre ad un’attenta riflessione. Si devono trovare soluzioni in fretta, altrimenti diveniamo complici di queste morti. Chi vive in una condizione psicologica precaria deve poter contare sull’aiuto di figure specializzate e in maniera costante e continuativa, perché, a volte, anche solo parlare con una persona può aiutare a superare un disagio. Per questi detenuti più fragili si potrebbe anche ipotizzare di incrementare le telefonate con i familiari, sempre nell’ottica di dare loro un sostegno, che mira ad evitare che l’espiazione della pena si trasformi in disgrazia».

 

 

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