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VALERIA VALENTE:” MA DE MAGISTRIS QUANDO LA SMETTE DI RACCONTARE FROTTOLE E COMINCIA AD AMMINISTRARE DOPO SETTE ANNI LA CITTA’?”

L’ennesima classifica sulla qualità della vita delle province italiane ci offre un quadro triste su cosa è diventata Napoli oggi. La città che dovrebbe essere la capitale del Sud è ormai ferma negli ultimi posti in classifica e al netto del racconto del sindaco che continua a proporci una Napoli come città dell’inclusione e del benessere, i cittadini vivono invece quotidianamente le difficoltà che una mancanza totale di governo cittadino genera.
Napoli oggi, purtroppo, è diventata una città troppo faticosa per chi ci vive e rischia di diventare sempre più inospitale e meno accogliente per chi ci arriva. Questo nonostante la sua bellezza, la sua tradizione inclusiva e mai respingente, nonostante gli sforzi e l’impegno enorme che il governo nazionale sta mettendo in campo in questi anni.
Napoli oggi purtroppo è faticosa per chi vuole muoversi con i mezzi pubblici, che ormai sono inesistenti, ed è inaccogliente con il turista che aspetta ore alla fermata. È faticosa per i residenti e per gli esercenti delle strade della movida che devono confrontarsi con una totale assenza di regole e con una Napoli che diviene più aggressiva e insicura. È faticosa per chi vorrebbe avere livelli di differenziata almeno nella media regionale, che è del 50%, ed invece è costretto a confrontarsi con un 30% lontanissimo da quel 70 promesso dal sindaco. È inospitale con chi vive le periferie che sono state abbandonate, ma anche con chi a Napoli è venuto a cercare una vita, un lavoro e che non trova alcun servizio di accoglienza. I rom sfollati a Gianturco e lasciati senza acqua per mesi sono la fotografia più chiara di questa totale assenza di politiche di accoglienza e integrazione. È respingente con chi vuole venire a Napoli per esprimere il proprio pensiero ed invece viene costretto al silenzio da gruppetti di simil-antagonisti che ormai agiscono con il bene placido del sindaco che intanto aderisce ad un convegno con la ex-terrorista palestinese Leila Khaled, mettendo tutta Napoli, per l’ennesima volta, in una situazione di imbarazzo internazionale.
Tutto questo in un quadro finanziario e contabile drammatico nel quale il comune di Napoli versa, un contesto creato da quell’incapacità di governo che in questi 7 anni ha contraddistinto l’azione di de Magistris e ha condotto la città sull’orlo del baratro, sprecando le tante occasioni e opportunità messe a disposizione dal governo nazionale. Eppure in campagna elettorale il sindaco aveva più volte ripetuto di aver rimesso i conti a posto e di aver portato Napoli fuori dal dissesto. La realtà, lo stato dei servizi, l’abbandono e il degrado di interi pezzi di città, la mancanza di politiche di integrazione e di accoglienza ci dimostrano quanto siano state false quelle affermazioni. Il dissesto dei conti si palesa sulla pelle della città e si ripercuote pesantemente sulla vita dei napoletani, per questo il sindaco oggi dovrebbe assumersi le sue responsabilità cambiando finalmente rotta.
Non è accettabile che si continuino, da un lato a riversare sempre su altri le proprie responsabilità dopo sette lunghi anni di governo come se mai nulla dipendesse da se stessi, e dall’altro ad evocare sistemi di autogoverno da parte dei cittadini, facendo  dell’estro, della fantasia e della capacità di reagire alle difficoltà del popolo napoletano, una scusa per l’inazione di un’amministrazione incapace. I cittadini napoletani pagano le tasse e non vorrebbero fare i salti mortali per fare ciò che in altre realtà urbane potrebbero fare senza sforzo; i cittadini napoletani meritano servizi e risposte, i napoletani meritano un governo cittadino serio che la smetta di raccontare frottole e inizi davvero ad amministrare la città.

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