Economia e Welfare

“Abbasso la Violenza sulle donne”: una manifestazione per ricordare

Il 25 novembre, come ogni anno, ricorre la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999.

Da questo giorno in poi iniziano i 16 giorni contro la violenza di genere che culminano poi in 10 dicembre, Giornata mondiale dei diritti umani.

Il colore dell’evento è il rosso e l’oggetto è una scarpa che rappresenta il simbolo di tale giorno.

Quest’anno ci sarà la possibilità di partecipare ad una manifestazione, “Abbasso la Violenza sulle donne”, presso il Centro SS. Giovanni e Paolo dalle ore 16 alle ore 18.

Elina Chauvet, artista messicana, fu la prima a rappresentare questo segno in una piazza di Ciudad Juarez per commemorare la morte della sorella per mano del marito e di tante ragazze uccise e stuprate in questa città messicana.

Il simbolo fu adottato in molti paesi del mondo e in Italia è diventato emblematico per i centri anti violenza.

Gli atti violenti contro le donne non si limitano solo alle percosse fisiche (che spesso culminano con la morte), ma hanno moltissime sfaccettature. Dalla violenza verbale a quella economica, ognuna è grave e ognuna va contrastata.

Nella nostra società maschilista tale manifestazione è frutto di “relazioni di potere storicamente ineguali” tra uomo e donna, in cui queste ultime vengono schiacciate e poste in una posizione marginale.

Ma perché fu istituito in questa data?

Il 25 novembre 1960 furono uccise le sorelle Mirabal in Repubblica Dominicana. Erano tre attiviste politiche e l’ordine di omicidio fu comandato dal dittatore Rafael Leónidas Trujillo.

Quel giorno le tre donne si recavano dai mariti in prigione e vennero rapite, stuprate, torturate e poi strangolate.

Venne deciso così di istituire il 25 novembre come giornata internazionale contro la violenza sulle donne in memoria delle sorelle Mirabal.

Secondo i dati, in Italia il 31,5% delle donne hanno subito qualche tipo di violenza nella loro vita, sia sul luogo di lavoro che in casa.

Gli autori di femminicidi di sono in maggioranza italiani e il più alto tasso avviene proprio dal partner.

La celebrazione di questa giornata così importante che ci chiama tutti, uomini e donne, a partecipare, si terrà questo venerdì per ricordare le sorelle Mirabal e tutte le ragazze che sono morte per mano di altri.

Grazie al contributo della Dottoressa Zeneida Isidra Sierra si cerca di tenere viva la memoria per evitare oggi episodi simili.

Fermiamo questa assurdità!

”D’Amore non si Muore…si Vive!”

 

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