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Alla Presentazione della Relazione Annuale del Garante Ciambriello, saluti del Presidente Oliviero e del Garante Nazionale Palma

“In questo anno, l’ufficio del Garante, nonostante le restrizioni, ha continuato e continua ad operare, attraverso una serie di azioni, quali colloqui, visite e interventi a seguito delle richieste provenienti da detenuti, familiari, operatori penitenziari, oltre che dal vasto mondo della cooperazione sociale e dell’associazionismo. I casi affrontati, pur nella eterogeneità, riguardano prevalentemente questioni sanitarie, rapporti con l’area educativa interna, supporto a richieste di trasferimento, accesso a servizi anagrafici e sociali”, così il Garante campano delle persone private della libertà personale Samuele Ciambriello, in occasione della Presentazione della Relazione Annuale 2020 riguardante la sua attività, e tenutasi presso l’Auditorium della Regione Campania.

L’iniziativa è stata aperta dai saluti del Presidente del Consiglio Regionale, Dottor Gennaro Oliviero, il quale ha ringraziato il Garante campano per il suo impegno e per la relazione utile e molto completa e ha così proseguito: “Il Consiglio regionale sostiene le iniziative del Garante. Proprio ieri abbiamo presentato una proposta di modifica della Legge istituiva della figura del garante, in modo da attribuirgli maggiori competenze e maggiori risorse finanziarie per questo tipo di attività che riteniamo essenziali”.

È intervenuto anche il Garante Nazionale delle persone private della libertà personale, Professore Mauro Palma: “La mia è una parola di breve saluto ma soprattutto di riaffermazione che tutte queste fragilità che la società ci propone, da quella delle persone ristrette in carcere a quelle che sono per altri motivi in residenze sanitarie, per disabili o in centri per migranti, appartengono al corpo sociale. I muri e i cancelli che fisicamente ci dividono da queste realtà non sono muri e cancelli che le rendono estranee alla realtà sociale. Un corpo sociale che non sa guardare alle sue parti più difficili, non sa guardare neppure alle su parti sane. Da ciò la necessità della Rete dei Garanti territoriali, per affermare l’unità intrinseca di una società, non c’è nulla che non le appartiene. L’esperienza che stiamo vivendo ci pone di fronte alla nostra intrinseca vulnerabilità.”

Il professore Ciambriello ha poi esposto sinteticamente il contenuto della Relazione annuale, frutto del lavoro congiunto dell’Ufficio del Garante e dell’Osservatorio regionale sulla detenzione, focalizzando la sua attenzione sui punti di forza e di debolezza dell’Universo carcerario. Ha inoltre sottolineato come nell’ultimo anno si sia registrato un aumento dei tentativi di suicidio e degli atti di autolesionismo, insieme alle innumerevoli modalità con cui le persone recluse manifestano la loro sofferenza, sicuramente, resa ancor più grave dall’emergenza sanitaria in corso.

Ha poi concluso ringraziando il suo staff, tutte le persone che collaborano a vario titolo con lui e l’Osservatorio regionale , e ha salutato tutti i presenti con una dichiarazione della Neoministra della Giustizia Marta Cartabia, che- come ha sottolineato il Garante Ciambriello- fa parte del suo patrimonio valoriale: “La giustizia deve sempre esprimere un volto umano, ciò significa anzitutto, come dice l’articolo 27 della Costituzione, che la pena non deve mai essere contraria al senso di umanità, ma che la giustizia deve essere capace  di bilanciare le esigenze di tutti. Una cura che salvi insieme assassino e città, come diceva il Cardinale Martini. Ogni storia e ogni uomo ha alle spalle qualcosa di unico, per questo la pena non deve dimenticare l’unicità di ciascuno”.

 

A cura di Giusy Santella

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