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Arbitri e veleni: sono scarsi o in malafede?

L’ultima giornata di campionato ha alimentato le polemiche nei confronti dell’operato degli arbitri italiani, già fortemente sotto accusa quest’anno dopo episodi dubbi durante le partite delle squadre in vetta, Juventus e Roma, con le due società l’una contro l’altra nelle dichiarazioni alla stampa, come sul campo.

A buttare benzina sul fuoco, all’indomani della partita Napoli – Juventus, è stato Aurelio De Laurentiis, presidente della società partenopea, che attraverso il suo account Twitter ha accusato l’arbitro Tagliavento e i suoi collaboratori di aver favorito, per incapacità o malafede, Buffon e compagni nel big match serale dello scorso turno sella Serie A.

A scatenare l’ira del patron, è stata l’ennesima direzione di gara amica alla squadra di Andrea Agnelli. I bianconeri, infatti, sono usciti vittoriosi dal San Paolo anche grazie ad un goal in fuorigioco e altre decisioni discutibili in alcuni episodi chiave.

I dubbi sui fischietti italiani, però, erano sorti già nel post partita della sfida scudetto proprio tra Juventus e Roma. In quell’occasione furono i romanisti a denunciare una conduzione stranamente avversa, salvo poi “riscattarsi” nella gara esterna contro l’Udinese in cui hanno beneficiato di goal fantasma e di un rigore solare non fischiato ai padroni di casa.

Ma davvero gli arbitri italiani sono così scarsi? Soffrono talmente la pressione delle sfide decisive? Non possiamo e non vogliamo crederci, parliamo pur sempre di professionisti.

Certo, il passato del nostro calcio non gode di un ottimo pedigree. Ci basta ricordare Calciopoli per cadere nella sfiducia e gridare al complotto ma, forse, – come già anticipammo nell’articolo di analisi di fine 2014 – qualcosa sta per cambiare.

Tavecchio, presidente della FIGC, ha infatti aperto alla tecnologia, in particolare al sistema della “Goal Line” già ampiamente testato in Inghilterra con ottimi risultati.

Stiamo parlando di un accurato sistema di telecamere in grado, in un solo secondo, di far arrivare all’arbitro l’esatto segnale che il pallone abbia attraversato o meno la linea di porta, scacciando ogni ombra su “cosiddetti” goal-non goal, e che verrà introdotto dal prossimo anno nei nostri campionati.

Inoltre, la Serie A ha anche chiesto alla FIFA di poter sperimentare l’utilizzo della moviola in campo. Un’assoluta avanguardia per un calcio che, perso tutto il suo vecchio appeal, punta a rilanciarsi anche a livello europeo e mondiale.

Ma nell’attesa di poter beneficiare dell’occhio elettronico, cosa succederà nel prossimo turno di questa pazza, polemica Serie A? Riusciremo a limitare la passione del nostro tifo ai 90 minuti? Difficile da credere, ma c’è comunque da sperarci… altrimenti, che senso avrebbe accendere la tv?!

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