Cultura

BARBIE UNA DI NOI, LA BIONDA PERFETTA IN QUARANTENA

Un campionario iper realistico di tutte le ossessioni e le disabitudini collezionate durante i mesi di quarantena ma in formato Barbie. Così la bambola più amata di sempre debutta nel tragico mondo della reclusione causa Covid grazie al genio pop di Tonya Ruiz, una nonna ex modella californiana fan della bionda di plastica alla quale ha dedicato un profilo Instagram (@grandmagetsreal ma come blogger è conosciuta come @barbiegetsreal).  La bambola da sempre icona di perfezione, eleganza, e canone muliebre americano tutto gambe lunghe, chioma bionda e fluente e occhioni azzurri, grazie a “nonna” Ruiz approda ad una versione casalinga, abbastanza disperata ma adeguatamente ironica, declinata nelle tante versioni in cui la quarantena ci ha costretto. Ogni Barbie in quarantena è pensata dalla Ruiz col suo corredo di gadgets, vestiti, accessori esattamente come ogni set che si rispetti e viene immortalata in foto già virali sul web.

In undici scatti è riassunta la vita segregata dei giorni del Covid. Si inizia con lo Starter Pack della quarantena, una Barbie alle prese con i primi giorni di libertà inaspettata da impegni di lavoro e scuola, quasi entusiasta, circondata da ciambelle fritte, patatine, barattoli di nutella, riviste patinate, parole crociate e dolcetti. Tutte ipercalorie già visibili su una bambola più rotonda ma comunque rilassata e sporca di cioccolato. Euforica e piena di speranze è anche la Barbie “Quarantine New hobby edition”, ancora splendente e speranzosa, con la sua chitarra, il kit per fare la maglia o dipingere, la ricetta per “una vera torta di mele”. E a proposito di torta c’è la versione patita per la panificazione, naturalmente sporca di farina, poco glamour e già immersa nella dimensione casalinga, accessoriata con grandi quantità di pane, dolci, uova, lievito e zucchero.

I dolci, rigorosamente confezionati, non mancano neanche nella versione “Binge watching”, ovvero le forzate di Netflix e dello zapping. Immancabili le nevrosi portate anche dalle disabitudini come la “What time is it? Edition”, una Barbie già con le occhiaie che non riconosce più il giorno dalla notte ed infatti ha con sé una macchina per il caffè, una sveglia e persino un pigiama per il giorno e uno per la notte, un bicchiere di latte caldo per combattere l’insonnia. Creme, tinte per i capelli, smalti di ogni colore e cofanetti beauty per la Home Salon Edition, incolta e disfatta, stretta in un accappatoio stinto con visibili tracce tricologiche. Non manca la mamma alle prese con la didattica a distanza con tre bimbi al seguito, libri, pc ma anche “tonnellate di creme antirughe, vino ma non è inclusa la tinta per capelli”. Ken appare invece in versione Zoom con camicia e cravatta ma boxer e dispositivi rigorosamente Apple, quasi a sottolineare che la quarantena ha tragicamente perpetuato e accentuato i ruoli tradizionali tanto da sfociare in una edizione “Quarelling couple”, ovvero coppia che litiga, due Barbie e Ken che si rinfacciano le molteplici pulizie casalinghe da fare.
E infine un tributo agli eroi della pandemia: una Barbie infermiera con la lastra dei polmoni, stetoscopio, mascherina e l’addetto al ritiro della spazzatura con i suoi contenitori della differenziata  “Ho sempre voluto fare delle parodie delle Barbie – ha spiegato Tonya ad una rivista americana – lo avevo visto fare al The Ellen DeGeneresShow. Così quando è iniziata la quarantena ho pensato di poter fare una Barbie come me, con i leggings ma un po’ curvy e intenta a mangiare snack, perché era esattamente ciò che stavo facendo”. Poi le tante versioni di questi mesi di ossessioni, nevrosi, buoni propositi, disillusioni. Somigliare ad una Barbie grazie a Tonya Ruiz ora non è più così difficile.

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