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CARCERI. IL GARANTE CIAMBRIELLO:”PIOVE SUL BAGNATO! UN GIOVANE DETENUTO SI IMPICCA NEL CARCERE DI AVERSA. È IL FALLIMENTO DEL RUOLO PUNITIVO DELLO STATO.”

Un detenuto romeno si è impiccato all’alba di ieri nel carcere di Aversa. Lo rende noto Samuele Ciambriello, garante in Campania delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale.

Ecco quanto dichiarato dal garante campano dei detenuti :

” In questo tempo così disperato e così intenso si continua a morire di carcere e in carcere. La
questione penale è seria e per essere concretamente valutata necessità di verità, trasparenza, e di
una riconsiderazione complessiva. Si è impiccato all’alba di ieri, nel carcere di Aversa(CE) un
giovane detenuto di 32 anni. Emil V.,rumeno, detenuto per rapina, sarebbe uscito a Novembre. Non
faceva colloqui, non aveva mai avuto sanzioni disciplinari e gli altri suoi quattro compagni di cella
non si sono accorti del suo gesto disperato. Sebbene il fenomeno dei suicidi in carcere sia in
diminuzione, ma aumentano i casi di autolesionismo, il suicidio di una persona privata della
libertà, in particolare, costituisce, da un lato, il fallimento più evidente del ruolo punitivo dello
Stato. E la politica e l’opinione pubblica vivono l’indifferenza. E così l’autolesionismo e in casi
estremi il suicidio rappresentano l’ultima residuale forma di reclamo, di richiesta di attenzioni da
parte di un universo di disperati che, nella gran parte dei casi, non possiede molte altre alternative
per far sentire la propria presenza. Il carcere di Aversa in questi giorni aveva attirato la mia
attenzione, positivamente, per i provvedimenti fatti dal magistrato di sorveglianza per la detenzione
domiciliare in seguito al decreto 123, erano usciti 8 detenuti, altri 12 aspettano i fantomatici
braccialetti e nove relazioni sanitarie sono in attesa delle decisioni del Magistrato. Il carcere è una
lente particolare attraverso cui guardare la nostra società e, per tale ragione, chiedersi anche che
fare dopo le restrizioni dei contatti con l’esterno causa corona virus non riguarda soltanto la vita
dei detenuti, ma quella degli agenti di polizia penitenziaria, dell’area educativa, delle direzioni
delle carceri e degli operatori socio sanitari.”

Garante delle persone

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