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CORTEI, PROTESTE E LE PROVOCAZIONI DI DE MAGISTRIS ACCOLGONO RENZI A NAPOLI

Oltre duemila persone si sono riversate per la città di Napoli per manifestare contro il governo Renzi, oggi che il premier si è recato in visita nel capoluogo partenopeo per discutere del futuro di Bagnoli.

È iniziato tutto a piazza Dante, dove si è radunato un corteo che raccoglieva rappresentanti di centri sociali, disoccupati, cassa integrati, studenti e i Comitati civici di Bagnoli. Tra i partecipanti, qualcuno indossava una maschera di Pulcinella, e qualcun altro ha portato un Pinocchio in formato gigante, alludendo al premier in persona e alle bugie e promesse che avrebbe pronunciato nel periodo di governo.

Il corteo avanza e invade il quartieri di montesanto e i vicoli storici della città, portandosi cartelli che gridano a chiare lettere «Renzi via da Napoli» e altri slogan ancora che dichiarano che Napoli non è dalla parte del governo, mentre tra la folla si riconoscono pure gli assessori del comune Carmine Piscopo e Sandro Fucito.

I manifestanti sono arrivati poi in piazza Carità, e da qui a piazza Matteotti per fermarsi davanti alla Questura, e proseguire poi in via De Gasperi fino ad arrivare a via Acton e al Maschio Angioino. L’intento è quello di raggiungere la sede de Il Mattino a via Chiatamone dove Renzi ha annunciato che si sarebbe recato. Intanto, già a via Toledo la strada è affollata di poliziotti e carabinieri.

Il clima non è certamente dei più sereni, e le ultime notizie riportano dei fumogeni esplosi in via Chiaia, pietre scagliate contro le forze dell’ordine che in risposta hanno sparato dei lacrimogeni, e intanto, proseguendo verso via San Carlo, l’obiettivo principe rimane ancora la sede del quotidiano dove Renzi è atteso per le 16,30 circa. Attualmente il corteo, che ha trovato la strada sbarrata dalle stesse forze dell’ordine, si è riversato sul lungomare.

Intanto ricordiamo che il sindaco De Magistris, a proposito del futuro di Bagnoli, aveva dichiarato: «Chiedo un incontro al Presidente del Consiglio ma non entro in un luogo nel quale si sta consumando un’operazione assolutamente torbida dalla quale voglio stare distante e starò sempre distante, che è la cabina di regia».

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