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DAL CARCERE DI SECONDIGLIANO IN GITA A PIETRELCINA. LA GIOIA DI UN INCONTRO

Per noi dell’associazione La Mansarda occupa un posto centrale nel nostro modo di pensare ed agire il concetto di persona umana, con la sua dignità inalienabile e la sua libertà. La persona umana:dono e missione. Con questo spirito operiamo dal 1989 nelle carceri campane. Il nostro è un amore civile,politico. Un umanesimo sociale e cristiano,un nuovo sguardo, per non restare inerti,per liberare e liberarci. Ecco perchè per noi nelle carceri ci sono reclusi,ma non esclusi. Persone che entrano perchè hanno commesso un reato,ma rischiano di uscirne dopo aver subito un reato. Eppure il carcere serve a rieducare,e alla persona che sbaglia deve essere tolta la libertà,ma non la dignità.
In tutte le iniziative che promuoviamo con i reclusi l’ultimo tratto distintivo della perona è la sua carica progettuuale,di responsabilità,di affidabilità,di risarcimento per le persone e la società che ha offeso.Le nostre iniziative,la nostra presenza, sono sempre foriere di sogno,artigiane di futuro,accompagnatrici di speranza.
Nel carcere di Secondigliano operiamo nel reparto Mediterraneo(iniziative sportive,film-terary,teatro), nell’alta sicurezza del reparto Adriatico con l’iniziativa “La lettura libera” e nel reparto di articolazione psichiatrica con il progetto “La città di Laputa”.
Abbiamo pensato di portarli in gita quattro detenuti di questo reparto,dove alcuni di loro devono mendicare un alito di affetto relazionale,perchè abbandonati dalle famiglie,o perchè senza famiglie. Quindi ancora più esclusi.
I giudici di sorveglianza,la direzione del carcere hanno accettato questa sfida,questa ” nostra missione” e li hanno autorizzati a vivere una “giornata speciale” con noi,da uomini liberi,in una gita a Pietrelcina,paese di padre Pio,apostolo della misericordia.
E in questi luoghi semplici,del silenzio e dell’ascolto,dell’amore e della carità,a Pietrelcina sulle orme di San Pio abbiamo vissuto una bella giornata che inevitabilmente è stato un atto sociale.
E nella limpida semplicità di Pietrelcina,sui passi della fede e dell’onestà laaboriosa della sua famiglia abbiamo gioito tutti insieme,giocato,pregato e vissuto “un’agape fraterna”. Dalle 9,30 alle 17,30 oltre il carcere di Secondigliano, E sentire e vedere la gioia ,dopo otto anni,nel mangiare patatine fritte o un gelato a tre gusti,ci ha portato a valorizzare cose dal valore non quantificabile.
Camminando,andando avanti,uniti,come fratelli,per ritrovarci,per convertirci,per provare l’emozione del sentirsi bene.
Così vale la pena.
Una gita,un pellegrinaggio,una giornata speciale,la gioia di un incontro.Oltre le mura dell’indifferenza.

Samuele Ciambriello (presidente associazione La Mansarda)

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