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Detenuto pestato nel carcere di Poggioreale: la denuncia dei familiari e del Garante Ciambriello

Il detenuto era entrato da pochi giorni nel carcere di Poggioreale e gli era stata imputata una pena da scontare in 6 mesi. Adesso i familiari, dopo aver ricevuto una chiamata dai carabinieri, l’hanno ritrovato in un letto d’ospedale e i medici hanno addirittura parlato di una spiccata tachicardia e di un versamento alla milza che potrebbe richiedere un intervento chirurgico.

“Nostro fratello è uscito di casa con le sue gambe e senza problemi fisici, adesso è in un letto d’ospedale ricoperto di lividi, con i denti spaccati e il volto tumefatto”. A denunciarne l’accaduto sono stati Giuseppe e Antonietta Arvonio, fratello e sorella della vittima, che adesso reclamano di trovare il colpevole.

“Raramente ho visto una persona ridotta in quello stato. Ho tentato di chiedergli cosa fosse accaduto ma non era in grado di parlare. In mattinata ho incontrato la famiglia che merita tutto il sostegno. Dobbiamo verificare dove, quando, ma Aniello ha subito un pestaggio, tutte le parti del corpo sono tumefatte. Aniello arriva nei primi giorni di giugno a Poggioreale, ha problemi di alcolismo. Il 4 va per una giornata all’Ospedale del Mare, chiederò in questi giorni alla dirigenza sanitaria del carcere perché è stato mandato lì visto che fa ritorno e il 6 viene ricoverato al Pronto Soccorso del Cardarelli. Nei giorni successivi viene portato al reparto detentivo Palermo, dove l’ho visitato sabato scorso”. A denunciarlo è il Garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello, a margine della visita al detenuto all’Ospedale Cardarelli. Il Garante Ciambriello così conclude:

“Ieri sera ho telefonato all’ospedale e mi hanno detto che è riuscito a mangiare qualcosa, stamattina ha fatto una doccia, il tutto autonomamente. Mi hanno detto che in giornata ci sarebbe stata la possibilità di ricevere una valutazione chirurgica del caso. Il carcere si poteva evitare, non è la risposta a problemi di dipendenza o psichiatrici, questa è la prima tragedia. Poi quello che è accaduto tra il 2 il 6 giugno è misterioso, fino alla chiamata ricevuta dalla famiglia in cui si avvisava del congiunto in ospedale. Sto per chiedere ufficialmente l’iter sanitario al carcere di Poggioreale, mi interessa che la persona diversamente libera stia bene. Non è un criminale, ma una persona con un problema in più: dobbiamo liberarci dalla necessità del carcere. Serve giustizia e verità per il caso di Aniello”.

 

 

A cura di Claudio Bencivenga

 

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